Due recenti sentenze della Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado della Lombardia hanno giudicato in maniera apparentemente opposta la validità degli atti in base alle norme del processo tributario telematico (PTT). Notifiche cartacee, "scansioni per immagine" e "atti nativi digitali": vediamo le differenze.
La Cassazione si è pronunciata sull'utilizzabilità delle acquisizioni probatorie effettuate in violazione di legge, ignorando del tutto la regola prevista dall'art. 7-quinquies dello Statuto del contribuente e nemmeno ponendosi il problema di una sua applicazione con riferimento alle controversie pendenti (Cass. 31 marzo 2025 n. 8452).
La riapertura della sanatoria al 3 giugno 2025 per il riversamento del bonus R&S consente ai contribuenti di rimediare a eventuali irregolarità. Per aderire/proseguire il contenzioso serve una valutazione strategica, specie per chi ha già ricevuto uno schema d'atto o ha avviato un giudizio, essendo obbligatoria la rinuncia al ricorso con l'adesione alla sanatoria.
La Cassazione, con sentenza 11 marzo 2025 n. 6436, ha fornito chiarimenti sulla qualificazione dell'intimazione di pagamento emessa dall'agente di riscossione, cambiando orientamento rispetto a quanto sostenuto in precedenza.
redazione Memento
L'ordinanza interlocutoria della Cassazione n. 5714/2025 affida alle Sezioni Unite la delicata, quanto ambiziosa, soluzione del contrasto tra orientamenti formatisi sulla efficacia del giudicato penale generato dal dibattimento, come delineato dall'art. 21-bis D.Lgs. 74/2000 introdotto dal Decreto Sanzioni.
Con l'atto di indirizzo del 27 febbraio 2025 il MEF ha fornito chiarimenti in merito all'istituto dell'abuso del diritto dello Statuto dei diritti del contribuente sul cui esatto ambito applicativo sono sorti, fin dalla sua introduzione, rilevanti e ormai annosi dubbi interpretativi.
Il consigliere di amministrazione, se solidalmente responsabile del debito IVA della società, deve avere il diritto di contestare gli accertamenti di fatto e le qualificazioni di diritto effettuati dall’Amministrazione finanziaria nell’ambito del precedente procedimento di determinazione dell’obbligazione tributaria.
Le Sezioni Unite della Cassazione, con sentenza 12 febbraio 2025 n. 3625, hanno chiarito che se l'Amministrazione Finanziaria intende chiedere al socio il pagamento di imposte già gravanti sulla società estinta e cancellata dal Registro delle Imprese, è necessaria la notificazione nei suoi confronti di un avviso di accertamento.
Le imposte che derivano dall'adesione al concordato preventivo biennale (CPB) da parte delle società di capitali che hanno applicato gli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA) devono essere indicate nel bilancio 2025 relativo all'esercizio 2024.
La Corte di Cassazione, con sentenza n. 3800/2025, ha stabilito che gli effetti del giudicato penale, secondo il dettato dell’art. 21-bis D.Lgs. 74/2000, devono esclusivamente riferirsi al trattamento sanzionatorio (e non anche all’imposta). La pronuncia, meritevole di lettura, presenta diverse zone d’ombra.
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