sabato 04/01/2025 • 06:00
L’INPS torna a parlare di certificazione di parità di genere e del conseguente esonero contributivo che i datori di lavoro che ne siano in possesso possono chiedere entro il 30 aprile 2025. All’aumentare dei lavoratori dipendenti e dei contributi a carico azienda, ci sarà anche un aumento dell’esonero contributivo.
L'ottenimento della certificazione di parità di genere da parte delle aziende porta con sé diverse potenzialità, che vanno dalla costruzione di un clima aziendale più sereno e partecipativo, al conseguente miglioramento degli indici di produttività e dell'immagine reputazionale, all'impatto sociale sul territorio di riferimento e ancora alla riduzione dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro (non attivo per PA): 1% dei contributi entro la soglia massima di € 50.000,00 annui e per tutto il periodo di mantenimento della certificazione (3 anni).
I caratteri della certificazione e i vantaggi
La certificazione della parità di genere è una certificazione volontaria con cui qualsiasi organizzazione privata o pubblica, indipendentemente dalle dimensioni può certificarsi in conformità all'attuale normativa ovvero in base a 6 indicatori:
Il vantaggio della certificazione risiede sicuramente nel rafforzamento dell'immagine aziendale e della reputazione aziendale, la possibilità di avere un punteggio incrementale nelle gare di appalto e non da ultimo un esonero contributivo.
Quest'ultimo vantaggio, spesso sottovaluto, permette alle organizzazioni richiedenti di ottenere anche un importante risparmio contributivo, infatti l'articolo 5 della legge 5 novembre 2021, n. 162, prevede un esonero dal versamento dell'1% dei contributi previdenziali, nel limite massimo di 50.000 euro annui, a favore dei datori di lavoro privati che siano in possesso della “Certificazione della parità di genere” di cui all'art. 46-bis D.Lgs. 198/2006 (di seguito, Codice per le pari opportunità tra uomo e donna), introdotto dall'articolo 4 della medesima legge.
Con la circolare 137 del 2022 l'Inps ha fornito le istruzioni operative e le indicazioni in ordine all'applicazione dell'esonero contributivo introdotto dall'articolo 5 della legge n. 162/2021.
A tal proposito l'Inps ha precisato che al fine di garantire la possibilità di accedere all'esonero in argomento, ai datori di lavoro privati che conseguano la “Certificazione della parità di genere” entro il 31 dicembre 2024, le richieste di riconoscimento dell'agevolazione possono essere presentate fino al 30 aprile 2025.
È importante ricordare che solo le certificazioni rilasciate da Organismi di certificazione accreditati ai sensi del Regolamento (CE) n. 765/2008, riportanti il marchio UNI e quello dell'Ente di accreditamento, sono valide ai fini del riconoscimento ai datori di lavoro privati del beneficio contributivo in argomento. Si specifica che gli Organismi di certificazione accreditati abilitati al rilascio della certificazione in conformità alla prassi UNI/PdR 125:2022 sono solo quelli presenti nell'elenco disponibile al seguente link: https://certificazione.pariopportunita.gov.it/public/organismi-di-certificazione.
Resta fermo che, ai fini dell'ammissibilità all'esonero, fa fede la data di rilascio della certificazione, che non può in nessun caso essere successiva al 31 dicembre 2024.
Al riguardo, si precisa che l'INPS autorizzerà i datori di lavoro alla fruizione del beneficio, quale esonero in misura non superiore all'1% dei complessivi contributi previdenziali a carico del datore di lavoro dallo stesso indicati nella domanda di autorizzazione, fermo restando il limite massimo di 50.000 euro annui per ciascun beneficiario (cfr. l'art. 5, comma 2, della legge 162/2021).
Le domande di esonero
In concreto, le domande possono essere presentate collegandosi sul sito istituzionale INPS nella sezione denominata “Portale delle Agevolazioni (ex DiResCo)”, in cui è possibile trovare il modulo di istanza online “SGRAVIO PAR_GEN”, selezionando l'anno di riferimento 2024.
All'interno dovranno essere inserite le seguenti informazioni:
1) i dati identificativi del datore di lavoro (matricola INPS e codice fiscale);
2) la retribuzione media mensile globale stimata relativa al periodo di validità della “Certificazione della parità di genere”;
3) l'aliquota datoriale media stimata relativa al periodo di validità della “Certificazione della parità di genere”;
4) la forza aziendale media stimata relativa al periodo di validità della “Certificazione della parità di genere”;
5) la dichiarazione sostitutiva di essere in possesso della “Certificazione della parità di genere”, l'identificativo alfanumerico del certificato della parità di genere, nonché la denominazione dell'Organismo di certificazione accreditato che lo ha rilasciato in conformità alla Prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022;
6) la data di emissione della suddetta certificazione, nonché il periodo di validità della stessa.
A cosa fare attenzione
Come precisato dall'istituto previdenziale, nel compilare il modulo occorre tenere a mente che la retribuzione media mensile globale deve essere intesa come la sommatoria di tutte le retribuzioni mensili medie corrisposte dal datore di lavoro nel periodo di validità della certificazione.
La retribuzione media mensile globale, dunque, si riferisce al cumulo di tutte le retribuzioni medie corrisposte o da corrispondere da parte del datore di lavoro interessato a beneficiare dell'esonero in oggetto e non alla retribuzione media dei singoli lavoratori.
L'esito della domanda sarà disponibile al medesimo link solo successivamente alla scadenza del periodo volto all'acquisizione delle istanze (30 aprile 2025).
Tuttavia, tale misura troverà attuazione nel limite complessivo di spesa di 50 milioni di euro annui; pertanto, nell'ipotesi di insufficienza di tali risorse, l'esonero sarà proporzionalmente ridotto per la totalità della platea dei beneficiari che hanno presentato una domanda potenzialmente ammissibile.
Infine, i datori di lavoro privati che hanno presentato, nelle precedenti campagne di acquisizione delle richieste, la domanda di esonero e che siano ancora in possesso della “Certificazione della parità di genere”, non devono ripresentare domanda, in quanto, a seguito dell'accoglimento della stessa, l'esonero contributivo è automaticamente riconosciuto per tutti i 36 mesi di validità della certificazione stessa.
ESEMPIO DI ESONERO CONTRIBUTIVO
N. DIPENDENTI |
50 |
---|---|
CONTRIBUTI A CARICO AZIENDA PER L'ANNO 2023 |
350 MILA EURO |
MASSIMALE DI ESONERO CONTRIBUTIVO |
3500 EURO |
All'aumentare dei lavoratori dipendenti ed all'aumentare dei contributi a carico azienda, ci sarà anche un aumento dell'esonero.
N. DIPENDENTI |
200 |
---|---|
CONTRIBUTI A CARICO AZIENDA PER L'ANNO 2023 |
2 MILIONI DI EURO |
MASSIMALE DI ESONERO CONTRIBUTIVO |
20 MILA EURO |
N. DIPENDENTI |
500 |
---|---|
CONTRIBUTI A CARICO AZIENDA PER L'ANNO 2023 |
6 MILIONI DI EURO |
MASSIMALE DI ESONERO CONTRIBUTIVO |
50 MILA EURO IN QUANTO LA PERCENTUALE DI SPETTANZA (1%) È SUPERIORE AL LIMITE PREVISTO DALLA NORMA |
© Copyright - Tutti i diritti riservati - Giuffrè Francis Lefebvre S.p.A.
Vedi anche
I datori di lavoro che conseguono la certificazione della parità di genere entro il 31 dicembre 2024 possono presentare domanda di esonero contributivo entro il 30 ap..
redazione Memento
Approfondisci con
Un’azienda che ha ottenuto, nel corso dell’anno 2024, la certificazione di parità di genere di cui all'art. 46 bis D.Lgs. 198/2006, può già richiedere l’esonero contributivo disciplinato dall’art. 5 L. 162/2021?
Francesco Geria
- Consulente del lavoro in Vicenza - Studio LabortreRimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione
Per continuare a vederlo e consultare altri contenuti esclusivi abbonati a QuotidianoPiù,
la soluzione digitale dove trovare ogni giorno notizie, video e podcast su fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti e mondo digitale.
Abbonati o
contatta il tuo
agente di fiducia.
Se invece sei già abbonato, effettua il login.