mercoledì 29/01/2025 • 14:20
Il Piano Transizione 5.0 introduce un bonus, legato alla transizione energetica e digitale dei processi produttivi, per le imprese che effettuano nuovi investimenti dal 2024 al 2025. Lo Speciale di QuotidianoPiù supporta imprese e professionisti attraverso l'analisi dell'evoluzione e dei benefici del credito d'imposta, reso più attrattivo dalla Legge di Bilancio 2025.
L'art. 38 DL 19/2024 ha introdotto un incentivo legato alla transizione energetica e digitale dei processi produttivi (Bonus Transizione 5.0), a fronte di nuovi investimenti effettuati nei periodi di imposta 2024-2025 in beni materiali e beni immateriali (investimenti trainanti) e nei beni necessari per l'autoproduzione ed autoconsumo di energia da fonti rinnovabili, oltre alle spese di formazione in competenze per la transizione ecologica (investimenti trainati). Il beneficio è legato alla presentazione di progetti di innovazione certificati finalizzati a ridurre i consumi energetici di struttura o di processo da ricondurre a specifiche soglie di risparmio alle quali viene legata una differente aliquota agevolativa.
La Legge di Bilancio 2025 (art. 1 c. 427-429 L. 207/2024) ha modificato la disciplina del credito d'imposta in esame su più fronti (beneficiari, aliquote agevolative, procedure di accesso e cumulabilità). Quali sono le novità relativamente all'ambito soggettivo e oggettivo?
Ambito soggettivo: beneficiari ed esclusioni
Il credito d'imposta 5.0 è riconosciuto alle imprese residenti nel territorio dello Stato e alle stabili organizzazioni nel territorio dello Stato di soggetti non residenti, indipendentemente da:
La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto un'ulteriore categoria di beneficiari, ovvero le società di servizi energetici (ESCo) certificate da un organismo accreditato per i progetti di innovazione effettuati presso l'azienda cliente: quest'ultime, pertanto, si aggiungono alle imprese residenti nel territorio dello Stato ed alle stabili organizzazioni di soggetti non residenti, a condizione che effettuino nuovi investimenti in strutture produttive ubicate in Italia, nell'ambito di progetti di innovazione da cui consegua una riduzione dei consumi energetici.
Viceversa, sono escluse dal beneficio, le imprese che:
Per le imprese ammesse al credito d'imposta, la concessione del beneficio è subordinata al rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro applicabili in ciascun settore e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori. Oltre a quanto sopra, non sono ammissibili ai crediti d'imposta 5.0, gli investimenti destinati ad attività:
Aliquote agevolative del bonus
Sono agevolabili gli investimenti in beni materiali e immateriali nuovi, strumentali all'esercizio d'impresa di cui agli allegati A e B annessi alla L. 232/2016 ed interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura, a condizione che, tramite gli stessi, i progetti di innovazione conseguano complessivamente una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale non inferiore al 3% o, in alternativa, una riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall'investimento non inferiore al 5%.
Ai fini della determinazione della base di calcolo del credito d'imposta la Legge di Bilancio 2025 ha incrementato la maggiorazione riconosciuta in relazione alle seguenti tipologie di investimenti:
Per ciò che riguarda il calcolo della riduzione dei consumi, la Legge di Bilancio 2025 ha fornito le seguenti indicazioni:
Si ricorda che rientrano altresì nel novero dei beni agevolabili:
Infine, per i progetti di importo superiore a 40.000 euro, che conseguono una riduzione dei consumi energetici almeno del 3%, a livello di impresa, o del 5% per il processo produttivo interessato, sono agevolabili:
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Claudia Iozzo
- Dottore commercialistaRimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione
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