martedì 31/12/2024 • 10:54
Il 23 dicembre 2024, il Consiglio dei Ministri ha avviato l’esame del Disegno di Legge annuale sulle PMI. L’art. 1 del DDL prevede un’agevolazione per le piccole e medie imprese che sottoscrivono o aderiscono a un contratto di rete.
redazione Memento
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha avviato l’esame del DDL annuale sulle piccole e medie imprese che prevede anche un’agevolazione nell’ambito dei contratti di rete.
Nel dettaglio, dal periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2026 e fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2028, una quota degli utili dell’esercizio destinati dalle imprese che sottoscrivono o aderiscono a un contratto di rete, al fondo patrimoniale comune o al patrimonio destinato all’affare per realizzare entro l’esercizio successivo gli investimenti previsti dal programma comune di rete, preventivamente asseverato da organismi espressione dell’associazionismo imprenditoriale muniti dei requisiti previsti con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, ovvero, in via sussidiaria, da organismi pubblici individuati con il medesimo decreto, se accantonati ad apposita riserva, concorrono alla formazione del reddito nell’esercizio in cui la riserva è utilizzata per scopi diversi dalla copertura di perdite di esercizio ovvero in cui viene meno l’adesione al contratto di rete.
L’Agenzia delle entrate, nell’ambito dell’ordinaria attività di controllo, anche in collaborazione con gli organismi di asseverazione, vigila sui contratti di rete e sulla realizzazione degli investimenti che hanno dato accesso all’agevolazione, revocando i benefici indebitamente fruiti.
L’importo che non concorre alla formazione del reddito d’impresa non può, comunque, superare il limite di euro 1.000.000 annui. Gli utili destinati al fondo patrimoniale comune o al patrimonio destinato all’affare trovano espressione in bilancio in una corrispondente riserva, di cui viene data informazione in nota integrativa, e sono vincolati alla realizzazione degli investimenti previsti dal programma comune di rete.
L’agevolazione può essere fruita, nel limite complessivo di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2027 al 2029, esclusivamente in sede di versamento del saldo delle imposte sui redditi dovute per il periodo di imposta relativo all’esercizio cui si riferiscono gli utili destinati al fondo patrimoniale comune o al patrimonio destinato all’affare; per il periodo di imposta successivo l’acconto delle imposte dirette è calcolato assumendo come imposta del periodo precedente quella che si sarebbe applicata in assenza della previsione dell’agevolazione.
Con decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy, da adottare entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, saranno stabiliti criteri e modalità di attuazione dell’agevolazione.
Si ricorda che l’agevolazione è subordinata all’autorizzazione della Commissione europea.
All’onere derivante dalla presente norma, nei limiti di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2027 al 2029, si provvede mediante riduzione delle proiezioni dello stanziamento del fondo speciale di conto capitale iscritto, ai fini del bilancio triennale 2025-2027, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per gli anni dal 2027 al 2029, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero delle imprese e del made in Italy.
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