lunedì 09/12/2024 • 06:00
Il 16 dicembre 2024 rappresenta l'ultima scadenza IMU per la quale trovano vigenza le vecchie regole in tema di aliquote. Dal 2025 è in vigore l'obbligo dei Comuni di redigere e pubblicare in delibera il prospetto delle aliquote. In caso di inadempienza si applicano le aliquote standard.
A partire dall'anno d'imposta 2025, vigerà l'obbligo per i comuni di deliberare le aliquote IMU secondo il prospetto delle aliquote che deve formare parte integrante della delibera. Quello del 16 dicembre 2024, pertanto, rappresenta l'ultimo appuntamento per il versamento IMU libero dalle nuove regole fissate per i sindaci.
Prospetto delle aliquote e relativa normativa
Per esigenze di semplificazione, al fine di ridimensionare le variegate scelte comunali in materia di aliquote IMU nelle quali contribuenti e professionisti sono stati costretti ad imbattersi negli anni, è stata prevista una contrazione della potestà degli enti comunali in tal senso. Così, con il debutto della nuova e attuale IMU, l'art. 1 c. 756 L. 160/2019, aveva previsto che, già a decorrere dall'esercizio 2021, i comuni avrebbero potuto diversificare le aliquote esclusivamente con riferimento alle fattispecie individuate con apposito decreto del MEF che si sarebbe dovuto adottare entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge. Tale termine non è stato rispettato. Il successivo comma 757 impone l'obbligo, anche laddove il comune non intenda diversificare le aliquote, di elaborare la delibera di approvazione redigendo l'apposito prospetto e servendosi della procedura operativa telematica imposta dalla medesima norma e che il medesimo decreto avrebbe dovuto disciplinare.
Il Dipartimento delle Finanze si è espresso sul tema con la risoluzione n. 1/DF del 18 febbraio 2020 chiarendo, naturalmente, che alcun obbligo per i comuni potesse considerarsi sussistente prima dell'adozione dell'apposito decreto ministeriale. Il decreto in argomento è stato emanato con notevole ritardo, il 7 luglio 2023.
Tra la L. 160/2019, istitutiva dell'attuale IMU vigente dal 2020, e l'adozione del decreto di luglio 2023, vi sono state importanti modifiche normative ad opera della legge di Bilancio 2023. L'art. 1, comma 837, di tale legge ha modificato il comma 756 della legge di Bilancio 2020 prevedendo che l'individuazione della fattispecie imponibili potesse essere oggetto di modifiche o integrazione attraverso analogo decreto. Il 6 settembre 2024, in tal modo, è stato possibile adottare un nuovo decreto ministeriale che ha individuato i nuovi limiti di manovrabilità delle aliquote cui i comuni devono attenersi. La L. 197/2022 è altrettanto importante poiché ha introdotto la sanzione per i comuni che, a partire dal periodo d'imposta di decorrenza dell'obbligo di adozione del prospetto delle aliquote, non vi adempiano o che non provvedano a pubblicare la delibera decisionale nei prescritti termini sul portale del MEF. In tal caso, l'art. 1, comma 837, della legge di Bilancio 2023, impone che trovino applicazione le aliquote standard (non modificate), generalmente più generose per i contribuenti, individuate per ogni fattispecie dall'art. 1 c. 748-755 L. 160/2019. Il MEF con comunicato del 28 novembre 2024, al riguardo, chiarisce bene che «le aliquote di base continuano ad applicarsi sino a quando il comune non approvi una prima delibera» dotata, per l'appunto, del nuovo prospetto. Sinora, invece, la mancata adozione o pubblicazione della delibera ha comportato l'applicabilità delle aliquote di cui all'ultimo atto deliberativo legittimamente pubblicato sul portale ministeriale.
Nonostante l'adozione del decreto attuativo di luglio 2023, che avrebbe reso obbligatorio il prospetto delle aliquote e procedura telematica a partire dal periodo impositivo 2024, così non è stato in quanto l'art. 6-ter DL 132/2023 ne ha prorogato la vigenza all'anno d'imposta 2025.
A giudicare dalla numerosità delle fattispecie per le quali è ancora possibile intervenire, in verità, l'obiettivo di comprimere la libertà decisionale dei comuni imposta dalla legge di Bilancio 2020 non appare poi così centrato.
Altri oneri dei comuni in materia di delibere decisionali
Oltre all'obbligo di redigere il prospetto delle aliquote quale parte integrante della deliberazione, vi sono altri obblighi, già vigenti, in capo alle amministrazioni comunali il cui rispetto rende efficaci gli atti deliberativi.
Le scelte in ordine ad aliquote e regolamenti producono gli effetti per l'anno di imposizione se rispettano due scadenze. I comuni devono inserire le deliberazioni nell'apposita sezione del sito del dipartimento delle Finanze entro il 14 ottobre dell'anno interessato per poi risultare pubblicate entro il 28 ottobre dell'anno medesimo e, al più tardi da tale decorrenza, essere liberamente consultabili secondo l'art. 1 c. 767 L. 160/2019. La giurisprudenza amministrativa è concorde nel considerare sostanziale e perentorio il carattere di tali termini (Tar Lazio n. 140/2018 e n. 7844/2019, Cons. St. Sez. IV, n. 4434/2016 e Sez. V n. 3808/2014, Cons. St. n. 121/2019). In vista della scadenza del 16 dicembre, ove i detti termini risultino violati, per il 2024 trovano applicazione le aliquote legittimamente vigenti per il 2023 o per l'ultimo anno in cui siano state rispettate le prescritte scadenze. A partire dal 2025, come anticipato, la deliberazione priva del prospetto delle aliquote, o la sua omessa/tardiva pubblicazione, determinerà invece l'applicabilità delle aliquote di base di cui all'art. 1 c. 748-755 L. 160/2019.
Qualora dalla ricerca emerge l'inapplicabilità delle decisioni assunte nel 2024 per il mancato rispetto dei suddetti termini, si deve tenere a mente che, in virtù dell'art. 1 c. 72 L. 213/2023, le decisioni 2023, eccezionalmente, devono considerarsi tempestive se le relative deliberazioni siano state inserite nel portale del federalismo fiscale entro il 30 novembre 2023 e rese pubbliche non oltre il 15 gennaio di quest'anno. Se anche tali termini risultano violati, sul portale è presente la specifica nota «Inefficace ex art. 1 c. 72 L. 213/2023» e si dovrà andare a ritroso sino all'ultimo anno per il quale il comune abbia adempiuto correttamente ai propri oneri.
Si ricorda, infine, che le delibere relative ad aliquote e regolamenti devono essere adottate entro la scadenza fissata dalle norme dello Stato per l'approvazione del bilancio di previsione dell'anno cui si rivolgono.
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Paola Aglietta
- Dottore Commercialista e Revisore Legale in TorinoRimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione
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