venerdì 15/11/2024 • 06:00
La contrattazione collettiva si muove sempre più verso un welfare su misura per i bisogni individuali dei lavoratori. Gli accordi Ferrero ed Enel prevedono la conversione dei premi di produzione in flexible benefits e permessi retribuiti pensati per la conciliazione vita-lavoro per tutte le categorie di dipendenti.
La tendenza della contrattazione collettiva, soprattutto aziendale, verso forme di welfare quanto più possibile individuale, utili cioè a cogliere le diverse esigenze delle varie generazioni presenti sui luoghi di lavoro, si fa sempre più marcata.
Due recentissimi esempi di grandi aziende ne sono buona testimonianza: gli accordi Ferrero del 19 settembre 2024 e quello Enel del 5 novembre 2024 potranno sicuramente essere di riferimento per quella che ormai appare una chiara propensione per il futuro delle relazioni sindacali.
L'accordo Ferrero
In quest'ottica, l'accordo Ferrero si muove spingendo in modo chiaro verso la possibilità di convertire (almeno) una parte del premio di produttività in welfare, attraverso l'utilizzo di una piattaforma digitale on -line, messa a disposizione dall'azienda. Due sono in particolare le clausole da evidenziare:
I servizi offerti dal paniere dei flexible benefits in Ferrero offrono a tutte le categorie di dipendenti (giovani, meno giovani, con figli, senza figli, ecc.) di trovare soddisfazione. Il “catalogo” prevede l'ambito famiglia (istruzione, formazione e cura dei figli, assistenza anziani e disabili), servizi vari ( abbonamenti trasporto pubblico, rata passiva dei mutui, buoni benzina, rimborsi bollette, ecc.) tempo libero (cultura, viaggi, sport), assistenza sanitaria (visite specialistiche, check up, cure dentali, fisioterapia, ecc.) ed anche la possibilità di indirizzare gli importi verso la previdenza complementare.
L'accordo Enel
L'intesa Enel, sottoscritta il 5 novembre u.s., prevede un innovativo pacchetto di interventi per un welfare sempre più inclusivo ed attento ai bisogni delle persone. In questo caso, le parti sociali si muovono soprattutto verso misure utili a migliorare il bilanciamento tra lavoro e vita privata, cercando di andare a toccare tutte le fasce della popolazione aziendale.
L'accordo, in estrema sintesi, introduce le seguenti novità:
- Congedo lavoratori padri. In aggiunta a quanto già previsto dalle norme di legge (10 giorni), a partire dal 1° gennaio 2025, ai papà saranno riconosciuti 20 ulteriori giornate di permesso retribuito; la misura si intende estesa anche ai casi di adozione ed affidamento;
- Congedo parentale. Le indennità già previste vengono incrementate con il seguente schema:
Le predette percentuali sono comprensive delle indennità riconosciute dalla legge e del relativo trattamento integrativo aziendale, e andranno riconosciute in relazione alle rispettive spettanze dei genitori e ai periodi di congedo dell'altro coniuge, in base alle previsioni di legge.
- Permessi retribuiti. A partire dal mese di marzo 2025, vengono aggiunte le seguenti ulteriori spettanze:
- Permessi retribuiti per i caregivers. A decorrere da marzo 2025, saranno riconosciuti 2 giorni di permesso l'anno, frazionabili anche ad ore, per esigenze documentate di assistenza e cura di genitori anziani, per i quali non ricorrano i presupposti per la fruizione dei permessi ex art. 33 Legge 104/92.
- Aumento delle casistiche per il riconoscimento dei permessi ex art. 4 Legge 53/2000. L'estensione riguarda decesso, grave infermità, ricovero o intervento chirurgico, debitamente documentati, degli affini di 1 grado (es: suoceri), nei limiti di 5 giornate l'anno.
- Congedi per la malattia del figlio. 10 giorni di permesso non retribuito all'anno per le malattie del figlio di età compresa tra i 3 e i 12 anni.
- Iscrizione al fondo di previdenza complementare di settore dei figli a carico. Le parti sociali decidono di dare un importante segnale che guarda al futuro dei figli dei dipendenti: qualora i lavoratori decidano di iscrivere a Fopen i bambini fiscalmente a carico entro i primi tre anni di vita, l'azienda verserà, in forma di una tantum sulla posizione di ciascun figlio, un importo pari a 200 euro.
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