lunedì 28/10/2024 • 06:00
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Disegno di Legge correttivo al Codice dei contratti pubblici. Tra le varie novità, spicca la proposta di introdurre una nuova regolamentazione che dovrebbe consentire alle stazioni appaltanti di individuare correttamente il contratto applicabile nonché di calcolare l’equipollenza delle tutele in caso di applicazione di un CCNL diverso.
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Il principio di applicazione dei contratti collettivi nazionali di settore è ormai da diversi anni un elemento cardine in materia di appalti pubblici.
L'attuale versione dell'art. 11, D.Lgs. 36/2023 (“Codice dei contratti pubblici”) stabilisce che:
- “al personale impiegato nei lavori, servizi e forniture oggetto di appalti pubblici e concessioni è applicato il contratto collettivo nazionale e territoriale in vigore per il settore e per la zona nella quale si eseguono le prestazioni di lavoro, stipulato dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e quello il cui ambito di applicazione sia strettamente connesso con l'attività oggetto dell'appalto o della concessione svolta dall'impresa anche in maniera prevalente” (comma 1);
- “gli operatori economici possono indicare nella propria offerta il differente contratto collettivo da essi applicato, purché garantisca ai dipendenti le stesse tutele di quello indicato dalla stazione appaltante o dall'ente concedente” (comma 3);
- “le stazioni appaltanti e gli enti concedenti assicurano, in tutti i casi, che le medesime tutele normative ed economiche siano garantite ai lav...
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