231: la società è responsabile per le condotte del distaccato all’estero

Nel caso n. 7 dell'11 settembre, Assonime indica quali sono le conseguenze per un'impresa multinazionale della condotta illecita da parte di un dipendente distaccato all'estero per svolgere la propria prestazione. In particolare, chiarisce se, e a quali condizioni, la commissione all'estero di un reato ex D.Lgs. 231/2001 da parte del lavoratore distaccato possa far sorgere la responsabilità amministrativa della società distaccante.

Il distacco

Analizzando l'istituto del distacco, Assonime ritiene che il lavoratore distaccato, conservando sostanzialmente la qualifica di dipendente della società distaccante, rientri tra i soggetti che possono far sorgere una responsabilità dell'ente per reati anche commessi all'estero.

I presupposti

Resta inteso che ai fini della responsabilità amministrativa dell'ente debbano ricorrere i presupposti tipici:

• commissione di un reato incluso nell'elenco previsto dal D.Lgs. 231/2001;
• rapporto qualificato tra l'autore del reato ed ente di appartenenza;
• interesse o vantaggio dell'ente.