Lo sconto imposto sui farmaceutici riduce la base IVA

Anche in Italia abbiamo avuto in passato il problema IVA derivante dal fatto che il legislatore avesse qualificato lo sconto come “prestazione patrimoniale imposta”, cioè come un tributo. Questi movimenti di denaro sono per loro natura fuori dal campo di applicazione dell'imposta, e quindi non possono ridurre la base imponibile per chi li eroga.

La causa

In questa causa abbiamo anche un interessante contrasto conclusivo tra l'avvocato generale della Corte europea, che aveva presentato le sue conclusioni il 6 giugno 2024, concludendo che queste erogazioni devono ridurre la base imponibile, cioè comportare una variazione in diminuzione, a meno che la legislazione nazionale non indichi in modo chiaro, preciso e prevedibile che si tratta di un pagamento a titolo d'imposta.

La Corte risolve il caso non ritenendo rilevante che queste somme siano versate all'amministrazione fiscale, che poi le trasferisce ad una cassa malattia di diritto pubblico.

L'articolo 90 della direttiva 2006/112/CE parla genericamente di “riduzione di prezzo dopo il momento in cui si effettua l'operazione”, cui consegue che “la base imponibile è debitamente ridotta alle condizioni stabilite dagli Stati membri”.

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