martedì 16/07/2024 • 06:00
È stato pubblicato dal CNDCEC il documento "Modello 231 e fattori ESG: l'importanza di una virtuosa connessione" che approfondisce le relazioni intercorrenti tra le tematiche ESG e il framework normativo fornito dal D.Lgs. 231/2001, verificandone le potenzialità in termini di compliance integrata.
Premessa
Il 12 luglio 2024, il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti contabili (CNDCEC) ha pubblicato il documento «Modello 231 e fattori ESG: l'importanza di una virtuosa connessione». Il contributo, curato da un gruppo interdisciplinare interno agli ambiti di delega “Sviluppo sostenibile (reporting, consulenza, formazione)”, affidata al Consigliere Gianluca Galletti e “Compliance e modelli organizzativi delle imprese”, affidata ai Consiglieri Fabrizio Escheri ed Eliana Quintili, è stato circolarizzato in favore di tutti gli Ordini territoriali.
In conseguenza alle recenti riforme in materia di adeguati assetti organizzativi, all'introduzione del Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza e dell'aumento dell'importanza delle strategie di sostenibilità, promosse anche dalle normative europee (come la Direttiva 2022/2464/UE – CSRD), la ratio che il documento si prefigge è mettere in luce la necessità per le aziende di dotarsi di strumenti di governance consapevole. Questi strumenti vengono difatti definiti cruciali per:
ESG revolution
Nell'odierno contesto in rapida evoluzione, il concetto di valore - motore della cosiddetta ESG revolution - diviene centrale ai fini di una corretta lettura dei temi riguardanti la sostenibilità, la governance e la finanza d'impresa. Superando la nozione tradizionale, per la quale il valore atteneva alla massimizzazione del profitto, oggi il riferimento attiene ad una dimensione che ne estende il rapporto a tutti i fattori umani e produttivi con cui l'impresa interagisce e attraverso i quali persegue obiettivi comuni nel perimetro, più o meno ampio, della sua value chain. Partendo da questi concetti, il documento in commento definisce il tema della sostenibilità con una rilevanza crescente, in cui sono ormai codificati i cosiddetti fattori ESG (Enviromental, Social, Governance) nell'incessante evolversi dei fenomeni che determinano una svolta “culturale” complessa, che impatta inevitabilmente sui principi di corretta amministrazione e i relativi assetti organizzativi-amministrativi-contabili (OAC).
Nell'ambito delle imprese, i rischi ambientali connessi al c.d. climate change (ma in misura notevole anche quelli “social”) si manifestano prevalentemente attraverso eventualità collegate:
Interconnessioni ESG-231
In termini di compliance integrata, le relazioni intercorrenti tra la sostenibilità, i relativi fattori ESG e il D.Lgs. 231/2001 risultano essere molteplici:
Tali connessioni si manifestano in primis nelle forti affinità tra gli ambiti di interesse del Decreto 231 e gli «Obiettivi» previsti nell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Il perimetro applicativo della norma, infatti, è esteso praticamente a tutti i settori merceologici e a tutte le tipologie di enti: diviene quindi possibile individuare una convergenza tra i Sustainable Development Goals (SDGs) dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite e gli interessi generali tutelati dal Decreto 231. Infatti, il sistema di controllo interno implementato con il Modello 231, impattando su attività sensibili anche sul fronte ESG, può contribuire al perseguimento generale di molti degli obiettivi di sostenibilità.
In tale ottica, il Modello 231 può rappresentare un punto di partenza significativo per una governance che voglia supportare l'azienda in termini di sostenibilità e, allo stesso tempo, uno strumento di compliance utile a rafforzare l'implementazione delle procedure aziendali in chiave ESG. Inoltre, è in tale prospettiva che l'Organismo di Vigilanza può divenire il baricentro dei sistemi di compliance integrata, un pilastro del successo sostenibile aziendale e del processo di creazione di valore allargato.
Il rispetto delle normative inerenti alla reportistica di sostenibilità e la disclosure relativa ai fattori ESG possono dare vita ad alcune fattispecie su cui porre l'attenzione anche in relazione alla commissione di reati, molti dei quali presenti all'interno del catalogo 231, tra cui:
Conclusioni
La crescente importanza della sostenibilità e della compliance in materia ESG per le imprese è testimoniata da più fonti, non da ultimo da quanto che sta accadendo sui mercati finanziari e in ambito creditizio. Non di meno, la Commissione Europea evidenzia la presenza di diversi tipi/categorie di rating, che possono essere distinti in base ai seguenti elementi:
Infine, in merito ai punti di contatto tra l'attribuzione dei rating ESG e l'impianto normativo ex D.Lgs. 231/2001, possiamo menzionare il rating di legalità: al fine di ottenere un incremento del punteggio rispetto al livello base, infatti, le imprese hanno a disposizione diversi strumenti che vanno al di là della mera compliance normativa e che mostrano una stretta connessione con i fattori ESG, tra cui l'adozione del Modello 231, iniziative in materia anticorruzione o di corporate social responsibility, etc.
© Copyright - Tutti i diritti riservati - Giuffrè Francis Lefebvre S.p.A.
Vedi anche
Il CNDCEC,con Com. Stampa 12 luglio 2024, informa di aver pubblicato con la FNC un documento di ricerca sulla connessione tra modello 231 e fattori ESG<..
redazione Memento
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