Rapporto tra 231 ed ESG
Il documento di ricerca "Modello 231 e fattori ESG: l'importanza di una virtuosa connessione", pubblicato da CNDCEC e FNC, evidenzia l'evoluzione del concetto di sostenibilità e la necessità per le aziende di implementare strumenti di governance consapevole per prevenire crisi, gestire rischi, e orientare le attività verso la creazione di valore per gli stakeholder, non solo per gli azionisti.
Il modello 231, previsto dal d.lgs. 231/2001, è uno strumento chiave per la gestione dei rischi e per garantire la sostenibilità e lo sviluppo delle imprese.
Il documento approfondisce le relazioni tra il "Sistema 231" e il "Sistema ESG", con particolare attenzione all'impatto dei fattori Environment, Social e Governance (ESG) sul modello organizzativo del d.lgs. 231/2001. L'obiettivo è diffondere consapevolezza sulla potenzialità di questi strumenti per l'integrazione della compliance normativa nella gestione ordinaria delle imprese.
Il concetto di valore è centrale nella rivoluzione ESG, con un legame sempre più stretto tra sostenibilità, governance e finanza aziendale.
Cosa prevede il documento di ricerca
Il documento sottolinea la necessità di ripensare gli assetti societari in funzione della governance e del sistema di controlli aziendali per la sostenibilità. L'evoluzione culturale e normativa richiede un ripensamento della governance, con una componente "indipendente" dal legislatore, ma coerente con gli interventi legislativi.
Il documento, inoltre, esamina la normativa sulla responsabilità amministrativa degli enti, insita nel d.lgs. 231/2001, che mira a prevenire reati commessi da persone giuridiche e ad assicurare che gli enti non possano nascondersi dietro la loro personalità giuridica per evitare la punizione.
La responsabilità dell'ente si configura se il reato è commesso nell'interesse o a vantaggio dell'ente e se vi è colpa di organizzazione.
L'Organismo di Vigilanza è fondamentale per l'efficacia del modello organizzativo, ma il legislatore non ne ha specificato i requisiti, lasciando questa definizione alle associazioni rappresentative degli enti. I modelli devono prevedere attività di formazione, protocolli decisionali, gestione delle risorse finanziarie, obblighi informativi, e sistemi disciplinari per la prevenzione dei reati.
In conclusione, il documento sottolinea l'importanza di una connessione virtuosa tra il modello 231 e i fattori ESG per una gestione efficace dei rischi e per il successo a lungo termine delle imprese, nel rispetto della sostenibilità ambientale e sociale.
Fonte: Com. stampa CNDCEC 12 luglio 2024