lunedì 08/07/2024 • 06:00
Con la recente approvazione del Consiglio dei Ministri, la disciplina del diritto doganale viene interamente riscritta. In questa intervista per QuotidianoPiù Sara Armella approfondisce le novità introdotte da questa epocale riforma e le implicazioni per professionisti e imprese.
redazione Memento
La riforma della normativa doganale e del sistema sanzionatorio, prevista in attuazione della delega fiscale, è stata approvata dal Consiglio dei Ministri del 26 marzo 2024.
Di questa riforma si parlerà l’11 luglio 2024 a Genova presso l’Ordine degli Avvocati durante il convegno gratuito “Riforma doganale”, in collaborazione con Giuffrè Francis Lefebvre. a cui parteciperanno i massimi esperti del settore e dalle istituzioni competenti.
In questa intervista per Quotidiano Più l'avvocato Sara Armella, membro della Commissione di esperti nominati dal ministero dell'Economia e delle Finanze per la riforma del sistema doganale, illustra i punti salienti della riforma e le implicazioni per professionisti, aziende e operatori economici.
DOMANDE
1) Avvocato Armella, la riforma in arrivo introduce significative novità per il panorama doganale italiano. Quali sono i punti chiave di questa riforma e le sue aspettative per il futuro del diritto doganale italiano?
La riforma doganale introdurrà un vero e proprio codice doganale nazionale. Un corpo normativo di soli 122 articoli che sostituisce oltre 400 articoli, attualmente sparsi nel Testo unico della legge doganale (d.p.r. 43/1973) e in numerose altre leggi speciali, come il regio decreto n. 65/1896. L'intervento intende realizzare un complessivo riassetto del quadro normativo, che finalmente adegua la normativa nazionale al diritto europeo di diretta e prevalente applicazione.
La riscrittura della normativa doganale nazionale era un obiettivo da tempo atteso. Dall'entrata in vigore del Tuld, gli scambi con l'estero hanno subito trasformazioni epocali: la nascita del mercato unico europeo e il superamento delle frontiere tra gli Stati membri UE, la globalizzazione e l'aumento degli scambi con l'estero, la telematizzazione delle procedure doganali e, da ultimo, divieti e limitazioni, effetto delle nuove tensioni geopolitiche, hanno reso necessaria una profonda revisione degli istituti e delle procedure doganali. Le novità previste dalla riforma sono molto significative: dall'introduzione dei principi dello Statuto dei diritti del contribuente alla separazione della fase del controllo da quella dell'accertamento, dall'attesa revisione del sistema sanzionatorio amministrativo e penale, fino al potenziamento dello Sportello unico doganale e dei controlli (Sudoco).
Importanti modifiche anche in materia di diritto di difesa in ambito amministrativo, accertamento, controlli e rappresentanza doganale.
2) La revisione del sistema sanzionatorio è uno degli aspetti centrali della riforma doganale: quali sono gli impatti per le imprese nelle attività con i mercati esteri?
La novità più significativa è rappresentata dall'allineamento delle sanzioni amministrative e penali al principio di proporzionalità e alle pene edittali previste in altri ambiti del diritto tributario.
Altra novità di rilievo è l'introduzione di un vaglio preventivo obbligatorio da parte dell'autorità giudiziaria. Le Dogane dovranno trasmettere un'apposita comunicazione all'autorità giudiziaria in tutti i casi in cui l'ammontare dei diritti di confine accertati superi i 10 mila euro o in presenza delle circostanze aggravanti di un possibile contrabbando. La riforma supera, così, la prassi dell'Agenzia delle dogane di applicare, in relazione a una medesima violazione, una sanzione sia penale che amministrativa, in violazione del c.d. “ne bis in idem”. A seguito del vaglio preliminare, infatti, se l'Autorità giudiziaria ritiene sussistenti i presupposti del reato e, in particolare, l'elemento del dolo, trattiene a sé il fascicolo. In caso contrario, ritrasmette gli atti alla Dogana, per l'irrogazione di una sanzione soltanto di natura amministrativa.
Sensibilmente ridotte le misure delle sanzioni amministrative applicabili, ora comprese tra l'80 e il 150% dei diritti di confine, allineandoci agli altri Paesi europei. Un cambiamento significativo, che avrà un impatto positivo sulle imprese che operano con l'estero, finora soggette alle sanzioni previste dall'art. 303 Tuld, che arrivano invece fino a 10 volte l'importo dei diritti contestati. La sanzione amministrativa, inoltre, può essere ulteriormente ridotta in presenza di alcune attenuanti.
In caso di contrabbando la sanzione varierà dal 100 al 200% dell'importo contestato. Novità della riforma è che, in caso di contestazione penale, sarà sempre disposta la confisca amministrativa delle merci oggetto dell'illecito o dell'equivalente in denaro.
Per le aziende si rende pertanto necessaria un'attenta analisi dei rischi e una significativa attività di compliance sui temi internazionali e doganali.
3) Quali sono le implicazioni più significative per i professionisti del settore e quali le principali sfide che dovranno affrontare?
Per i professionisti del settore sono previste importanti novità. Per i rappresentanti doganali, è introdotto l'obbligo di un mandato scritto tra operatore e rappresentante doganale. La riforma estende, inoltre, la rappresentanza diretta, che il Tuld riservava soltanto agli spedizionieri, in presenza di specifici standard etici e professionali. Tali requisiti si ritengono soddisfatti se il richiedente è un doganalista, un Cad o un soggetto in possesso della certificazione AEO.
Modificato anche l'esame di Stato per la qualifica di doganalista, che sarà con cadenza annuale e con nuove materie di studio obbligatorie.
Significativi cambiamenti anche per la rappresentanza doganale indiretta, in relazione all'Iva all'importazione, che diventa ora diritto di confine. La previsione espressa di un perimetro di responsabilità molto esteso per il rappresentante indiretto incentiva le imprese verso la scelta della rappresentanza diretta. Nel caso in cui le condizioni contrattuali dei mandanti impongano la forma indiretta, la limitazione dei rischi passa attraverso la scelta del deposito doganale o del regime 42, istituti per i quali non opera la solidarietà del rappresentante indiretto.
Convegno “Riforma doganale” l'11 luglio 2024 presso l'Ordine degli Avvocati di Genova con la collaborazione di Giuffrè Francis Lefebvre. Consulta qui il programma dell'evento. |
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