lunedì 19/08/2024 • 08:00
Passa nella competenza del Tribunale dell'UE la trattazione delle domande di pronuncia pregiudiziale riguardante il diritto doganale, il sistema comune dell'IVA, la classificazione tariffaria delle merci nella nomenclatura combinata e i diritti di accisa. Lo prevede il Regolamento UE 2024/2019 pubblicato in Gazzetta Ufficiale UE il 12 agosto.
Il Regolamento UE 2024/2019 del Parlamento europeo e del Consiglio dell’11 aprile 2024, pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell'UE il 12 agosto 2024, modifica lo statuto della Corte di Giustizia dell’UE. Quali sono le novità?
Il ruolo della Corte di Giustizia UE
La Corte di Giustizia dell'Unione europea ha il compito di garantire il rispetto del diritto nell'interpretazione e nell'applicazione dei trattati. La Corte rappresenta l'autorità giudiziaria suprema dell'Unione europea e, in collaborazione con le giurisdizioni degli Stati membri, assicura l'applicazione e l'interpretazione uniforme del diritto UE.
Tale organo è composto da due apparati giurisdizionali: la Corte di Giustizia e il Tribunale. La Corte di Giustizia ha competenza esclusiva sui ricorsi tra le Istituzioni e su quelli presentati da uno Stato membro contro il Parlamento europeo e/o il Consiglio. Il Tribunale, invece, è competente in primo grado per tutti gli altri ricorsi di questa natura, in particolare quelli presentati da persone fisiche o da uno Stato membro contro la Commissione.
Per garantire un'applicazione efficace e uniforme del diritto dell'Unione ed evitare interpretazioni divergenti, i giudici nazionali possono rivolgersi alla Corte di Giustizia UE sollevando una domanda di pronuncia pregiudiziale. Tale strumento permette ai giudici nazionali di presentare istanza alla Corte di Giustizia dell'Unione europea al fine di ottenere chiarimenti sull'interpretazione o sulla validità del diritto dell'Unione.
Una volta che la Corte di Giustizia UE si è pronunciata, il giudice nazionale che ha richiesto la pronuncia è obbligato a seguire l'interpretazione fornita dalla Corte nel risolvere il caso in questione. La sentenza della Corte di Giustizia UE diventa vincolante per il giudice nazionale.
Le decisioni della Corte di Giustizia UE hanno un effetto vincolante anche per tutte le altre giurisdizioni nazionali degli Stati membri che si trovano ad affrontare lo stesso problema interpretativo o di validità. Tale sistema garantisce un'applicazione uniforme del diritto in tutti gli Stati membri UE e previene interpretazioni difformi che potrebbero compromettere l'armonia e la coerenza delle decisioni nel quadro del diritto dell'Unione.
È attraverso i rinvii pregiudiziali che ogni cittadino europeo può ottenere chiarimenti sulle norme dell'Unione che lo riguardano. Sebbene solo una giurisdizione nazionale possa effettuare un rinvio pregiudiziale, tutte le parti coinvolte nel procedimento davanti a questa giurisdizione, così come gli Stati membri e le istituzioni dell'Unione, possono partecipare alla procedura davanti alla Corte di Giustizia UE.
Ampliamento dei poteri del Tribunale e rafforzamento del ruolo costituzionale della Corte
La riforma dello statuto della Corte di Giustizia dell'Unione europea prevede un cambiamento significativo nella gestione delle domande pregiudiziali relative alle questioni doganali. Attualmente, tali pronunce sono trattate direttamente dalla Corte di Giustizia. Tuttavia, una volta che la riforma entrerà in vigore, sarà il Tribunale UE ad occuparsi dei rinvii pregiudiziali in materia doganale, a meno che il caso non presenti aspetti cruciali di diritto UE o di equilibrio istituzionale specifico che richiedano l'intervento diretto della Corte di Giustizia.
L'obiettivo della riforma è ampliare lo spazio operativo della Corte, permettendole di gestire in modo più efficace i casi di grande rilevanza politica, che riguardano i diritti fondamentali, le questioni istituzionali e l'integrità complessiva dell'ordinamento giuridico dell'Unione europea.
La necessità di una riforma è emersa in seguito a lunghi dibattiti all'interno dell'UE e la proposta di modifica è stata avanzata nel 2020 dalle Autorità della Corte di Giustizia UE. Il trasferimento di circa il 20% delle pronunce pregiudiziali al Tribunale di Bruxelles consente di alleggerire il carico di lavoro della Corte Suprema europea.
Trasferimento delle pronunce preliminari in materia doganale al Tribunale
I settori specifici in cui il Tribunale UE avrà facoltà decisionale includono l'Iva, le accise, il codice doganale dell'Unione europea (Reg. 952/2013), la classificazione tariffaria delle merci nella Nomenclatura combinata, i diritti dei passeggeri nei trasporti e il sistema di scambio di quote di emissione di gas serra.
Per quanto riguarda gli aspetti procedurali, la riforma introduce un meccanismo di “Sportello unico” mediante il quale i giudici nazionali continueranno a rivolgere domande di pronuncia pregiudiziale alla Corte di Giustizia UE, che a sua volta trasmetterà al Tribunale le questioni rilevanti
Le garanzie procedurali previste dinanzi al Tribunale UE rispecchiano quelle già in vigore presso la Corte di Giustizia. In particolare, i giudici del Tribunale di Bruxelles saranno designati come Avvocati generali per fornire pareri sulle questioni pregiudiziali, e sarà istituita una sezione intermedia presso il Tribunale UE che permetterà di trattare specifiche domande di pronuncia pregiudiziale.
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