mercoledì 05/06/2024 • 12:30
Il Ministero del Lavoro, con Nota 4 giugno 2024 n. 8301, fornisce chiarimenti in merito all’utilizzo degli statuti standard da parte di Enti del Terzo settore non aderenti alle reti associative proponenti.
redazione Memento
A seguito di quesito posto dal Sottogruppo Terzo Settore della Commissione Politiche Sociali, il Ministero del Lavoro, con Nota 4 giugno 2024 n. 8301, fornisce chiarimenti in merito all’utilizzo degli statuti standard da parte di Enti del Terzo settore non aderenti alle reti associative proponenti.
Il quesito
Il quesito posto riguarda la possibilità di utilizzo dei modelli standard tipizzati di statuto (art. 47, c. 5, Codice del Terzo settore).
In particolare, si chiede:
Il parere del Ministero del Lavoro
Nonostante gli statuti standard vengano predisposti dalle Reti ad uso dei rispettivi aderenti, non può escludersi a priori un loro utilizzo da parte di enti non associati, che potrebbero, nella propria autonomia, mutuare da essi formulazioni contenute ai fini della redazione del proprio statuto.
Problematico risulta invece l’inserimento o il mantenimento di riferimenti statutari puntuali ad una rete specifica da parte di un soggetto che non intenda aderirvi, non sia stato ammesso nella compagine associativa della Rete o non vi aderisca più.
L’affidamento dei terzi e il generale dovere di correttezza nei confronti degli associati, in questo caso, non consentirebbero di adottare o mantenere uno statuto con espressi o ingannevoli richiami ad una Rete con cui non vi sia un effettivo rapporto di adesione.
Un eventuale utilizzo del modello standard da parte di un ente non appartenente alla Rete associativa giustificherebbe una verifica approfondita da parte degli uffici proprio in ragione della libertà con la quale gli enti non aderenti ad una rete potrebbero utilizzare i modelli: ciò non consentirebbe all’ente utilizzatore di accedere alla riduzione dei tempi procedimentali e alla delimitazione dei poteri istruttori della P.A., che il legislatore ha individuato proprio come misura di favore nei riguardi delle Reti, riconoscendone il ruolo.
Gli effetti della conoscibilità dei modelli
La conoscibilità dei modelli di statuto predisposti a cura delle reti anche da parte di enti non affiliati, pur non dando luogo alla riduzione dei tempi procedimentali legati alla presentazione di un’istanza di iscrizione o di deposito di una variazione statutaria, è tuttavia capace, nel medio periodo, di produrre, anche se indirettamente, alcuni effetti.
A meno di una evidente illogicità di collocazione/utilizzo rispetto allo statuto nel suo complesso, infatti, gli uffici non contesteranno una determinata formulazione statutaria se rinvenibile anche in uno dei modelli standardizzati approvati dal Ministero.
© Copyright - Tutti i diritti riservati - Giuffrè Francis Lefebvre S.p.A.
Rimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione
Per continuare a vederlo e consultare altri contenuti esclusivi abbonati a QuotidianoPiù,
la soluzione digitale dove trovare ogni giorno notizie, video e podcast su fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti e mondo digitale.
Abbonati o
contatta il tuo
agente di fiducia.
Se invece sei già abbonato, effettua il login.