venerdì 22/03/2024 • 06:00
Tra le bozze di Testi Unici in consultazione fino al 13 maggio 2024, vi è quello sulle imposte sui redditi. Il nuovo Testo Unico dovrebbe comporsi di sette titoli e raccogliere, sistematizzare e integrare il TUIR con le disposizioni tributarie successivamente emanate e non confluite nel corpo dello stesso.
Il 13 marzo 2024, l'Agenzia delle Entrate ha indirizzato al Viceministro dell'Economia e delle Finanze, l'On.le Prof. Maurizio Leo, una proposta per sollecitare la revisione e il riordino delle disposizioni vigenti in materia di imposte sui redditi e, segnatamente, di quelle contenute all'interno del c.d. Testo Unico delle imposte sui redditi, varato dal DPR 917/86, insieme a quelle complementari contenute in provvedimenti normativi nazionali, di rango primario e secondario (regolamenti), negli atti legislativi dell'Unione europea e nei provvedimenti di recepimento e di attuazione di questi ultimi.
Gli atti complementari, adottati e stratificatisi numerosi negli anni successivi a quello di approvazione del Testo Unico delle imposte sui redditi, hanno apportato numerose modifiche, integrazioni e deroghe alle disposizioni contenute nel Testo Unico, al punto da ingolfare insanamente il “sistema” normativo sull'imposizione reddituale e da complicarne significativamente la lettura. Così, l'Agenzia delle Entrate, determinata a sollecitare un intervento governativo di ricognizione e di riorganizzazione della normativa in questione, ha formulato una «Proposta di revisione e sistematizzazione organica delle disposizioni tributarie» (Prot. n. 120602/2024). Per farlo, si è attenuta ai principi e ai criteri direttivi elencati dall'art. 21, comma 1, L. 9 agosto 2023, n. 111, intitolata «Delega al Governo per la riforma fiscale».
Osservazioni sui Testi Unici
Stando alla Proposta, si tratterebbe di realizzare 9 Testi Unici. Non è prevista la predisposizione di un modello di Testo Unico per la revisione e la riorganizzazione delle norme oggetto della L. n. 212/2000 (c.d. Statuto dei diritti del contribuente), sebbene anch'esse siano state interessate da un significativo intervento di riforma, voluto sempre dalla L. n. 111/2023 e attuato dal D.Lgs. n. 219/2023, intitolato «Modifiche allo statuto dei diritti del contribuente».
L'Agenzia delle Entrate ha, altresì, evidenziato che i piani di riordino sono aggiornati al 4 marzo 2024. Di conseguenza, le proposte di Testo Unico vertenti sulle materie e sugli ambiti colpiti dalle ultime riforme fiscali (id est: fiscalità internazionale, Irpef e Ires, contenzioso tributario, adempimento collaborativo, adempimenti tributari, accertamento tributario e concordato preventivo biennale) sono tutte adeguate a quei decreti legislativi emanati, fino alla suddetta data, in attuazione della «Delega al Governo per la revisione del sistema tributario» conferita dalla L. n. 111/2023 e ne tengono conto per la struttura degli auspicati Testi Unici.
Nel ripercorrere le tappe in cui il gruppo incaricato ha scandito l'attività di stesura degli schemi di Testo Unico, l'Agenzia delle Entrate ha spiegato che, in via preliminare, è stata svolta un'operazione di ricognizione di oltre 3.000 disposizioni normative di fonte primaria e secondaria che compongono l'ordinamento tributario di competenza dell'Agenzia delle Entrate, destinate a confluire, per settore d'ambito, nelle 9 proposte di Testi Unici.
Il passo successivo è consistito nell'analisi dei singoli provvedimenti normativi stratificatisi negli anni, perché, ad esempio, il TUIR dalla sua approvazione nel 1986 ha subito oltre 1200 modifiche, mentre il decreto IVA, dal 1972 a oggi è stato interessato da più di 500 interventi di modifica. Da ultimo, sono state abbozzate le strutture dei nuovi nove Testi Unici, in ottemperanza ai valori elencati dall'art. 21, comma 1, L. n. 111/2023, ossia la coerenza giuridica, logica e sistematica e l'abrogazione delle disposizioni superate e rilevazione delle abrogazioni già operate da precedenti interventi legislativi. Queste operazioni sono sfociate nella redazione di proposte di Testi Unici a carattere compilativo. Proposte, cioè, con le quali non si vuole chiedere al Governo di innovare il “sistema” normativo, bensì di nobilitare quello attuale conferendogli una struttura snella e un contenuto lineare ed organico.
La struttura del Testo Unico sulle imposte sui redditi
Con riguardo alle imposte sui redditi, stando alla Proposta, il nuovo Testo Unico dovrebbe comporsi di sette titoli e «raccogliere, sistematizzare ed integrare le disposizioni [contenute nel D.P.R. n. 917/1986] con le disposizioni tributarie successivamente emanate e non confluite nel corpo dello stesso TUIR». Di questi sette titoli:
Lo schema del nuovo Testo Unico sulle imposte sui redditi, insieme agli altri otto schemi, rimarrà in consultazione pubblica fino al 13 maggio 2024 e, segnatamente, fino all'emanazione da parte del Consiglio dei Ministri del nuovo Testo Unico delle imposte sui redditi definitivo, che dovrà avvenire entro quella data.
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