sabato 02/03/2024 • 06:00
La prescrizione dei crediti retributivi è stata oggetto di ampia discussione che ha interessato prioritariamente la Magistratura, chiamata a esprimersi sulle modifiche della Legge Fornero, delle tutele crescenti e dell’attività ispettiva. La sentenza della Corte Costituzionale n. 22/2024 consente ulteriori riflessioni.
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Il tema della prescrizione retributiva ha da sempre visto la Magistratura come protagonista. In passato la Corte Costituzionale (una su tutte, Corte cost. n. 174/1972), aveva decretato come la prescrizione dei crediti retributivi decorresse con termini differenziati a seconda della tutela applicabile all'eventuale licenziato.
Banalmente, si doveva assumere la non più contemporanea distinzione tra:
Per i dipendenti di cui alla prima ipotesi, la prescrizione decorreva dalla cessazione del rapporto di lavoro, in quanto la Corte delle leggi riconosceva e valorizzava la loro posizione di debolezza. In effetti i lavoratori delle unità produttive con meno di 15 dipendenti (o delle imprese con meno di 60 lavoratori), rei di lavorare per aziende di modeste dimensioni, non godevano di quella reintegra rimessa ai cugini assunti da aziende di più grandi dimensioni.
In tal senso la tutela obbligatoria consegnava al malcapitato licenziato solo un mero risarcimento, di fatto esponendolo ad una posizione di “ritorsione...
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