Inizia la nuova serie video di QuotidianoPiù in cui Paolo Taticchi descrive gli elementi della sostenibilità di impresa: dalla sua definizione fino all’implementazione di specifiche strategie in azienda.
Nell' episodio 1 viene analizzato il legame tra sostenibilità di impresa e sviluppo sostenibile, chiarendo le differenze tra il concetto moderno di sostenibilità e il modello di responsabilità sociale di impresa nato negli anni 70.
La sostenibilità di impresa si riferisce al ruolo che le aziende possono e devono svolgere per lo sviluppo sostenibile della società.
Il tema dello sviluppo sostenibile è un tema oggi particolarmente caldo. Nella società moderna i modelli di sviluppo capitalistici degli ultimi 200 anni hanno portato sì ad uno sviluppo economico della società ma hanno ancora portato tante problematiche all’interno della società, che oggi ci troviamo a dover gestire.
Il concetto di sviluppo sostenibile
Lo sviluppo sostenibile è l’idea di preservare le risorse del pianeta e dare accesso alle generazioni future a queste risorse a cui noi abbiamo avuto accesso.
Le aziende svolgono un ruolo chiave nello sviluppo sostenibile della società perché hanno la possibilità di:
- contribuire allo sviluppo di nuove tecnologie;
- contribuire tramite prodotti e servizi;
- mobilitare capitali.
Le aziende sono quindi parte del problema e parte della soluzione, ed è per questo che anche le politiche dei governi si focalizzano nel coinvolgere le aziende nell’invitarle ad attivare percorsi di trasformazione sostenibile.
La nascita della responsabilità sociale d’impresa
Il tema della sostenibilità di impresa non è un tema nuovo, anche se di grande attenzione al giorno d’oggi.
Le prime riflessioni che collegano il tema della sostenibilità alla gestione aziendale risalgono agli anni 50. Il primo libro del 1953 “The social responsability of the business man” ha introdotto il concetto della responsabilità sociale d’impresa, l’idea che le aziende hanno responsabilità non solo verso i proprietari di impresa, verso gli azionisti, verso gli shareholders, ma verso una pluralità più ampia di stakeholders.
Le aziende devono quindi gestire gli impatti dell’attività di impresa e sviluppare modelli di impresa responsabili.
Il pensiero di 70 anni fa introduceva quello che oggi chiamiamo il capitalismo moderno, il capitalismo che cerca di creare valore non solo per pochi ma per una pluralità di stakeholders. Le aziende di oggi sempre più sono spinte verso gli stakeholders (gli impiegati, le comunità locali, il pianeta). Si fa attenzione oggi a come si produce il valore.
Il tema della sostenibilità di impresa è molto importante, perché nel trasformare le aziende andiamo a trasformare il capitalismo, che diventa un capitalismo che contribuisce allo sviluppo sostenibile della società.
La filantropia come facile via d’uscita
Il tema della sostenibilità di impresa negli anni 70 e 80 è stato interpretato non tanto in chiave strategica, ma è stato affrontato come un tema di filantropia. Questo ha portato a tanto greenwashing nei decenni passati.
I modelli tradizionali degli anni 70 e 80 suggerivano alle aziende di prendere atto che le attività di impresa possono avere degli impatti negativi sull’ambiente o sulle comunità locali, e quindi suggerivano che le aziende dovevano reinvestire parte del fatturato per progettualità ad impatto positivo.
Si introduceva un meccanismo di compensazione: andare ad utilizzare il profitto che l’azienda crea per attivare progetti ad impatto positivo.
Questo tipo di approccio ha creato una via d’uscita facile sul tema della sostenibilità e ha spinto le aziende ad attivare progetti che da un lato erano importanti per la società ma risultavano spesso sconnessi dalla vera attività di impresa.
La sostenibilità non era quindi integrata nei processi di pianificazione aziendale o qualcosa di funzionale alla creazione del valore economico, ma diventava un tema di marketing e comunicazione.
La sostenibilità moderna è molto diversa dalla filantropia e dagli approcci del passato basati sulla responsabilità sociale di impresa.