Prosegue l’intervista di Paolo Taticchi a Valentina Perissinotto sulle sfide affrontate da Barilla nel suo percorso di trasformazione sostenibile. La Global Sustainability Manager racconta come è organizzata la governance della sostenibilità nel gruppo Barilla e suggerisce alle PMI quali sono le competenze necessarie per gestire il percorso verso la sostenibilità.
In questo percorso di trasformazione, quali sono state le barriere che avete dovuto affrontare ed i risultati di cui siete più orgogliosi?
Una delle complessità più grandi è creare e coltivare una cultura aziendale che sia funzionale al cambiamento: in Barilla ogni collega condivide gli stessi valori e gli stessi obiettivi.
Un altro aspetto di complessità gestito negli anni è legato alla filiera, ovvero aprire un dialogo con il mondo degli agricoltori, il mondo accademico scientifico e quello del no profit.
Tra i progetti di cui andiamo più orgogliosi c’è quello legato al 100% grano duro italiano, ovvero un progetto di valorizzazione della filiera agricola italiana del grano duro: abbiamo lavorato per creare delle varietà di grano coltivabili, adatte alle condizioni metereologiche delle regioni italiane. Un tipo di progettualità che parte dalla ricerca e sviluppo e arriva al marketing e alla comunicazione.
L’unico modo per riuscire ad avere un vero e proprio cambiamento è guardare alla catena del valore nel suo insieme, con progettualità che toccano tutte le fasi, dalla coltivazione della materia prima al fornire le informazioni corrette e trasparenti per i consumatori.
Come è organizzata la sostenibilità in Barilla?
La governance della sostenibilità è fondamentale per accertarsi che la sostenibilità vada a permeare tutte le attività aziendali. 2 gli aspetti fondamentali: il commitment che arriva dall’alto e la capacità di toccare tutte le funzioni.
Presidente, vice Presidenti, amministratore delegato e chief officer vengono informati periodicamente su tutte le tematiche ESG più rilevanti a livello nazionale e internazionale. A livello di top management vengono definiti i valori e gli indirizzi principali.
Abbiamo poi un gruppo di lavoro crossfunction, dove fanno parte gli esperti di sostenibilità delle varie componenti aziendali, che ci aiuta ad implementare la visione e la strategia in tutti gli aspetti della vita aziendale.
Che consiglio vuoi dire a PMI che iniziano questo tipo di percorso oggi?
Ci sono 2 ingredienti fondamentali:
- competenza, perché stiamo parlando di tematiche complesse e in continua evoluzione, lo vediamo a livello europeo con iniziative che sempre più spingeranno le aziende verso una transizione sostenibile. Ci stiamo muovendo verso una richiesta di rendicontazione sempre più stringente che toccherà tantissime aziende a partire dal 2025. Le competenze sono importanti anche perché siamo in un periodo storico in cui c’è tanto greenwashing, quindi è necessario saper leggere e comprendere quello che sta succedendo a livello nazionale e internazionale e guidare l’azienda in modo opportuno, per preservarne la reputazione;
- passione, proprio per la complessità di queste tematiche, riuscire a comprendere uno scenario così complesso e tradurlo in progetti concreti.