martedì 25/07/2023 • 06:08
Il bonus Mezzogiorno va riportato sia nel quadro RU, relativo ai crediti d’imposta riguardo le agevolazioni fiscali, sia nel prospetto “Aiuti di Stato” nel quadro RS. Sono previsti criteri diversi, rispetto ai crediti inclusi nel piano Transizione 4.0, per individuare il modello di competenza nel quale comunicare il credito spettante.
Il bonus Mezzogiorno consiste in un credito d'imposta concesso sugli investimenti in beni materiali (art. 1, commi 98-108, Legge 208/2015) localizzati presso strutture produttive nelle regioni del Mezzogiorno che, a differenza degli aiuti rientranti nel piano Transizione 4.0, non costituisce una misura generale. Si tratta, in altre parole, di un'agevolazione, che, visti i caratteri di selettività che la contraddistinguono, è qualificabile a tutti gli effetti come un aiuto di Stato. Questo comporta, tra le varie cose, la necessità di compilare il prospetto dedicato agli aiuti di Stato incluso nel modello Redditi al fine di consentirne l'iscrizione da parte delle autorità fiscali nel Registro Nazionale degli Aiuti di Stato (RNA).
La disciplina degli aiuti di Stato
Come noto, nell'ambito dei trattati europei, è previsto un generale divieto all'adozione di aiuti di Stato da parte degli Stati membri, laddove, mediante l'erogazione di risorse statali atte a favorire un gruppo ristretto o selezionato di imprese, si falsi o si minacci di falsare la concorrenza all'interno del mercato unionale (art. 107, par. 1, TFUE).
Il divieto relativo all'adozione di aiuti di Stato non è da intendersi, tuttavia, come divieto assoluto, posto che sono previste varie fattispecie derogatorie.
Nell'ambito di tali fattispecie, rientrano gli aiuti a finalità regionale, miranti proprio a consentire il sostenimento e lo sviluppo delle regioni europee più svantaggiate: è qui che si instaura la disciplina del bonus Mezzogiorno previsto dall'ordinamento interno, per la cui corretta applicazione è opportuno fare riferimento agli Orientamenti della Commissione europea in materia di aiuti di Stato a finalità regionale che stabiliscono appunto le condizioni alle quali tali aiuti possono essere ritenuti compatibili con il mercato interno.
La disciplina del bonus si riflette nel Modello Redditi
La riconducibilità dell'agevolazione tra gli aiuti di Stato porta con sé problematiche applicative posto che non sarà sufficiente analizzare in dettaglio la disciplina domestica che ha istituito il credito, ma sarà necessario altresì avere contezza sulla disciplina europea a cui la disciplina domestica fa più volte rimando.
Si pensa, infatti, alla circostanza per cui i beni materiali strumentali oggetto di investimento (ovvero impianti, macchinari e attrezzature), affinché possano essere oggetto di agevolazione, devono necessariamente:
Individuare i beni materiali oggetto di investimento localizzati al Sud non è, quindi, di per sé sufficiente, posto che, come detto, è necessaria la presenza di ulteriori requisiti oggettivi imprescindibili, la cui verifica richiede anche l'applicazione congiunta di principi e definizioni proprie della disciplina unionale sugli aiuti di Stato (oltre alle numerose indicazioni di prassi fornite proprio dall'Agenzia delle entrate nel corso degli anni).
Il bonus nel modello Redditi SC 2023
Trattandosi di un credito d'imposta connesso ad agevolazioni fiscali, va prima di tutto compilato il quadro RU.
Rispetto ad altri crediti d'imposta, quali ad esempio il credito d'imposta per gli investimenti in beni strumentali 4.0 o il credito d'imposta R&S, l'ammontare del bonus spettante non va necessariamente inserito nel modello redditi relativo al periodo d'imposta entro cui sono stati effettuati gli investimenti agevolati (ovverosia il periodo d'imposta di maturazione del credito): il driver è il momento di concessione del bonus da parte delle autorità che arriva dopo la trasmissione telematica Modello CIM, in cui si riportano gli investimenti effettuati (o da effettuare) che possono interessare contemporaneamente diverse annualità.
In particolare, va compilata la Sezione I del quadro RU, riportando:
Essendo, come detto, il bonus Mezzogiorno un aiuto di Stato (ancorché compatibile col mercato interno europeo dell'UE ai sensi dell'art. 107, comma 3, del TFUE) si dovrà compilare anche il prospetto “Aiuti di Stato” contenuto nel quadro RS della dichiarazione.
In particolare, al rigo RS401, col. 1, va inserito il codice aiuto 051 “Credito d'imposta Investimenti beni strumentali ex L. 208/2015”. Trattandosi quindi di un aiuto già incluso nella lista dei codici aiuto esistente, non è richiesta la compilazione delle colonne dalla 3 alla 11, necessaria solo nel caso di aiuto non codificato (da indicare con codice residuale 999).
Al medesimo rigo, le colonne dalla 18 alla 29 recepiscono le informazioni relative al singolo progetto d'investimento nell'ambito del quale sono state effettuate le acquisizioni dei beni agevolabili. Nella colonna 25, va riportato l'obiettivo per la componente di aiuto (i codici obiettivo sono elencati nella tabella “Codici aiuti di Stato” in calce alle istruzioni ministeriali): per il bonus Mezzogiorno non è previsto alcun codice obiettivo.
In colonna 26, va riportato il codice “3” stante ad indicare che i costi agevolabili sono relativi ad impianti/macchinari/attrezzature, ovverosia la tipologia di investimenti oggetti di incentivo.
È bene tenere a mente che, con riguardo alla compilazione della colonna 18 relativa alla data di “inizio progetto”, la data di inizio investimento viene fatta coincidere con “la data del primo impegno giuridicamente vincolante ad ordinare i beni oggetto di investimento, ovvero qualsiasi altro impegno che renda irreversibile l'investimento stesso, a seconda di quale condizione si verifichi prima” (Circolare AE 3 agosto 2016, n. 34/E, par. 3).
Qualora l'impresa usufruisca del credito con riferimento a più strutture produttive localizzate nelle regioni del Mezzogiorno, il rigo RS401 andrà replicato tante volte quanti sono i progetti agevolabili. In tal caso, l'importo della colonna 17 deve corrispondere alla sommatoria degli importi inseriti nella colonna 29 di ciascun rigo relativo alla medesima agevolazione.
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Carlo Maria Andò
- Commercialista e revisore legale, EYRimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione
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