venerdì 16/06/2023 • 11:57
Con un comunicato stampa congiunto del 15 giugno 2023, le principali associazioni di categoria dei commercialisti hanno avanzato richieste di modifica a seguito della proroga del MEF sui versamenti dei soggetti ISA.
redazione Memento
Il MEF ha comunicato di aver disposto per i soggetti ISA la proroga dei versamenti relativi alle imposte sui redditi, IVA e IRAP, rinviando la scadenza ordinaria del 30 giugno al 20 luglio e lasciando la scadenza con maggiorazione al 31 luglio (Com. Stampa MEF 14 giugno 2023). Con il comunicato stampa congiunto del 15 giugno 2023, ADC – AIDC – ANC – ANDOC – FIDDOC – UNAGRACO – SIC – UNGDCEC e UNICO hanno commentato tale proroga.
Senza dubbio si tratta di un provvedimento molto atteso, frutto anche di interlocuzioni che risalgono a diverse settimane fa con vertici ministeriali (cfr Com. Stampa del 19 maggio 2023) ed è positivo che la proroga sia stata comunicata a una certa distanza dalla scadenza, diversamente dagli anni precedenti, segnale, questo, che vi è maggiore consapevolezza nei riguardi dei professionisti e del lavoro che svolgono. Tuttavia, la proroga si rivela del tutto inutile di fronte a un intasamento generale di scadenze e adempimenti che rendono impossibile la vita dei commercialisti. Stabilire la proroga al 20 luglio, senza prevedere il conseguente scivolamento di 30 giorni della scadenza con maggiorazione non porta alcun beneficio operativo. Il termine del 31 luglio non solo non è adeguato, ma non è neanche aderente alle vigenti norme (art. 17 c. 2 DPR 435/2001) che prevedono che i versamenti maggiorati dello 0,40% possono essere effettuati entro il trentesimo giorno successivo ai termini stabiliti al c. 1 (versamenti imposta sui redditi e IRAP). Un'eventuale deroga al termine fissato al c. 2 risulta ingiusta e mortificante, soprattutto in considerazione dell'esiguità del periodo concesso (10 giorni) rispetto alla maggiorazione prevista.
Secondo tutte le associazioni coinvolte nel comunicato stampa congiunto non può nemmeno essere addotta una motivazione legata a problematiche di gettito erariale, in quanto tutti gli anni è oramai prassi lo spostamento al 20 agosto. Ci si aspetta, pertanto, che il provvedimento ministeriale che seguirà il comunicato del MEF contenga la correzione di quanto previsto con riferimento al termine del 31 luglio, nella speranza che il MEF, in un'ottica di conferma dei rapporti e delle interlocuzioni avvenuti con la categoria dei commercialisti, faccia nuovi e più decisivi progressi verso una generale revisione di tutto il calendario fiscale, liberando contribuenti e professionisti dalla morsa delle scadenze estive.
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