sabato 01/03/2025 • 06:00
La settimana si apre con la cerimonia degli Oscar. Attesa per i vincitori, anche per gli investitori. Martedì Sotheby’s mette all’asta un quadro di Banksy, valutato fino a 6 milioni di euro in un mercato dell’arte un po’ in sofferenza. Mercoledì dalla Germania arrivano i dati di febbraio sul settore auto, dopo una partenza con segno meno, mentre venerdì Pechino svela i numeri del commercio.
Maria Elena Zanini
- GiornalistaLunedì 3 marzo - Questa è Hollywood!
Riflettori puntati sul mondo del cinema: oggi si terrà a Hollywood la novantasettesima cerimonia degli Oscar, appuntamento fondamentale per il settore. Anche per Los Angeles che ospita la cerimonia al Dolby Theatre: l’impatto economico stimato per la città è di circa 170 milioni tra prenotazioni alberghiere ed eventi esclusivi organizzati nelle settimane precedenti la cerimonia. Il costo stimato per allestire la cerimonia di quest'anno è di circa 57 milioni di dollari. Il solo tappeto rosso costa 24mila dollari. Anche ottenere una nomimation costa (al netto della bravura del singolo attore, ovviamente): le case di produzione di Hollywood spendono tra i 100 e i 500 milioni di dollari all’anno per promuovere i loro film in vista della cerimonia. Ma gli Oscar rappresentano un'opportunità anche per gli investitori: le case di produzione, come Warner Bros. Discovery, Universal Pictures, Sony Pictures, e Disney possono avere una spinta enorme delle entrate in caso di vittoria, grazie all’incremento delle vendite globali, dei diritti di distribuzione e alla crescita del merchandising.
Martedì 4 marzo - Arte protagonista
Asta storica da Sotheby's oggi con la vendita del quadro "Crude Oil (Vettriano)" di Banksy. Dal 2011 l'opera appartiene a Mark Hoppus, musicista del gruppo Blink-182, che l'ha acquistata insieme alla moglie. Sarà messo all'asta con una stima compresa tra 3,6 e 6 milioni di euro. A novembre la vendita di un quadro di Magritte aveva raggiunto la cifra monstre di 121 milioni di dollari. Exlpoit questi che però non rappresentano l'andamento generale dellae case d'asta che nei primi sei mesi del 2024 hanno registrato un rallentamento dopo un 2023 di fisiologico assestamento a seguito di un 2022 da record. Nel 2023 le vendite del mercato dell’arte avevano subito un rallentamento, con un calo del 4% rispetto all’anno precedente per un valore stimato di 65 miliardi di dollari. A livello globale il giro d’affari delle principali case d’asta – Christie’s, Sotheby’s e Phillips – ha registrato una contrazione a doppia cifra, caratterizzata da offerte in diminuzione e scelte dei collezionisti più conservative.
Mercoledì 5 - Focus motori
Il 2025 non è cominciato bene per il settore dell'auto che ha visto i principali mercati registrare un segno meno: in testa la Francia che ha guidato il calo, scendendo del 6,2%, seguita dall'Italia con -5,8% e Germania con -2,8%. La Spagna in controtendenza ha invece registrato un aumento del 5,3%. Oggi la Germania alzerà il velo sui numeri delle immatricolazioni di febbraio, sperando in un miglioramento. Quello che ha colpito dei dati di gennaio è stato il balzo delle elettriche (+34%) che però non riesce a compensare il calo dei volumi generale. Uno sprint trainato dai Paesi nordeuropei, che a gennaio hanno condiviso guadagni a due cifre, con la Germania che ha visto un incremento del 53,5%.
Venerdì 7 - Il commercio di Pechino
Il sistema economico cinese è sotto pressione dall’inizio della pandemia, arrivata in un periodo di rallentamento strutturale e di guerra commerciale con gli Usa, avviata nel 2018 dalla prima amministrazione Trump. Per il 2025, le previsioni delle principali istituzioni economiche stimano una crescita compresa tra il 4% e il 4,5%. Per quanto riguarda l'interscambio commerciale, come sottolinea l'Ispi, mentre il periodo pre-pandemico era caratterizzato da una dinamica più equilibrata tra importazioni ed esportazioni, negli anni successivi la Cina ha consolidato la propria posizione economica globale, trainata da una crescita delle esportazioni che ha ampliato il surplus commerciale con le principali economie mondiali. "Si tratta allo stesso tempo di un punto di forza e di debolezza perché espone l’economia all’andamento della domanda internazionale, oggi influenzata anche da dinamiche geopolitiche, ben rappresentate dai dibattiti sull’azione della seconda presidenza Trump e dai dazi europei sui veicoli elettrici", sottolinea l'Istituto.
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