sabato 08/02/2025 • 06:00
Lunedì gli istituti milanesi di Piazzetta Cuccia e piazza Gae Aulenti approvano i resoconti del periodo, nel pieno del risiko bancario. Mercoledì, dagli Usa arriva l’inflazione di gennaio mentre l’ISTAT comunica la produzione dell’industria. Venerdì, compie vent’anni YouTube, piattaforma di video nata per gioco, che ha cambiato le regole del gioco.
Fabio Sottocornola
- Giornalista economicoMaria Elena Zanini
- GiornalistaLunedì 10 febbraio – Mediobanca e Unicredit fanno i conti
Chi si difende, chi attacca su molti fronti. Destini differenti per le due banche milanesi che oggi presentano i conti di periodi più o meno lunghi. La semestrale per Mediobanca, sotto Ops da parte di Monte Paschi, i risultati del quarto trimestre 2024 per Unicredit che ha fatto partire il risiko continentale, da Commerzbank a Banco Bpm fino alle ultime mosse sulle Generali. Al comando due banchieri di grande esperienza come Alberto Nagel e Andrea Orcel, di fronte a sfide che possono disegnare il futuro dei propri istituti e, certamente, della loro stessa carriera. Come è naturale che accada, l’analisi dei numeri lascerà spazio alle considerazioni “del momento”. L’attenzione sarà massima per capire se ci saranno sviluppi e dove, nello scenario bancario più complicato e conflittuale che si ricordi.
Mercoledì 12 febbraio– L’inflazione americana di gennaio
L’equilibrio non è facile. Negli Usa il mercato del lavoro continua ad andare bene, a tratti molto bene, portandosi dietro il “rischio” di un riscaldamento eccessivo dei salari. Come diretta conseguenza, ci sarebbe un incremento dell’inflazione. Finora la situazione è sotto controllo, ma la arrembante campagna dei dazi lanciata dal presidente Donald Trump potrebbe tradursi in un aumento del costo della vita. Insomma, dal 20 gennaio con il nuovo presidente, il terreno dell’economia americana è diventato scivoloso e le prime evidenze potrebbero arrivare presto. Intanto, oggi c’è da prestare attenzione all’inflazione cosiddetta Cpi (Consumer Price Index) che ha nel paniere beni come gli alimentari o le abitazioni o servizi come i trasporti. Domani invece arriva il dato sui prezzi alla produzione di gennaio. Per cominciare a capire la portata sull’economia domestica dell’effetto Trump.
Mercoledì 12 febbraio – La produzione industriale in Italia
Dice l’Istat che la fase di contrazione sta durando da 22 mesi. A novembre l’indice della produzione industriale era cresciuto solo dello 0,3% rispetto a ottobre, mentre nel trimestre settembre-novembre il calo è stato dello 0,4% sui tre mesi prima. Oggi l’Istituto di statistica rende nota la situazione per l’ultimo mese del 2024 e le stime non sono positive. In più, è già arrivato un dato negativo sul Pil in generale: la crescita dell’intero anno si è fermata allo 0,5% mentre diverse agenzie stanno già abbassando l’asticella per quest’anno: l’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) ha portato allo 0,8% l’incremento. Pesano la debole congiuntura generale, l’aumento del gas, la variabile dei dazi.
Venerdì 14 febbraio – Buon compleanno, YouTube!
Diciannove secondi. Un ragazzo che parla davanti al recinto degli elefanti. Questo breve, brevissimo filmato ha cambiato la storia: è il primo video caricato su YouTube. Il ragazzo in questione è Jawed Karim che assieme a Chad Hurley e a Steve Chen fondò YouTube, appunto, il 14 febbraio del 2005. In poco più di un anno il sito è ormai protagonista della scena con "100 milioni di video visualizzati e 65.000 video caricati ogni giorno", secondo la Reuters. La sua valutazione si aggira attorno al miliardo di dollari. Una valutazione sottostimata: il 10 ottobre 2006, infatti, Google acquisisce YouTube per 1,65 miliardi di dollari, pagati in azioni proprie e la rivista Time nomina il sito web di condivisione video "Invenzione dell'anno per il 2006". Nella classifica dei social più utilizzati, se Facebook si conferma ancora una volta il social network più utilizzato al mondo, con ben 3 miliardi e 65 milioni di utenti attivi mensilmente, è YouTube a tenere saldamente il secondo posto con 2 miliardi e 504 milioni di utenti. Terzo posto pari merito per Instagram e WhatsApp con 2 miliardi di utenti attivi.
Venerdì 14 febbraio – La Banca centrale di Mosca decide
La criticano gli oligarchi in patria, amici di Putin. Non la amano gli intellettuali o gli economisti in Occidente, avversi a Putin. Elvira Nabiullina, governatrice della Banca centrale russa è stata già, e più volte, considerata a fine carriera, vaso di coccio tra i vasi di piombo. Invece, ancora oggi toccherà a lei decidere se il livello del tasso d'interesse (attualmente al 21%) sia adeguato per affrontare una inflazione che sta viaggiando verso il 10% spinta da un mercato del lavoro sempre più disfunzionale: larghi bonus riconosciuti a chi si arruola mentre le fabbriche impegnate a produrre quel che serve all'esercito scontano la carenza di manodopera che fa lievitare spese e prezzi. Nell'ultima riunione del 2024 la banchiera centrale di Putin ha mantenuto fermo il tasso d'interesse e lo Zar di Mosca non è (all'apparenza) intervenuto. Nabiullina invoca cautela e lascia aperte molte porte.
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