sabato 18/01/2025 • 06:00
Con l'introduzione di nuovi obblighi dichiarativi e impositivi, la Legge di Bilancio 2025 e la bozza del Modello 730/2025 offrono, in tema di cripto-attività, strumenti utili per la regolarizzazione e per una gestione più trasparente dei proventi derivanti da questo settore in forte crescita.
La disciplina introdotta dalla Legge di Bilancio 2025 rappresenta un passo avanti importante per la regolamentazione fiscale delle cripto-attività in Italia.
Quali sono gli impatti per i contribuenti a seguito delle novità previste dalla Legge di Bilancio e in tema di obblighi dichiarativi?
Grazie alle novità del 2025 apportate alla disciplina delle cripto-attività, per i contribuenti risulterà fondamentale:
Con un quadro normativo più chiaro, il legislatore intende non solo garantire una maggiore compliance fiscale, ma anche rendere l'Italia un paese più sicuro e trasparente per gli operatori del settore delle cripto-attività.
Nel dettaglio, la Legge di Bilancio 2025 (art. 1 c. 24-29 L. 207/2024) modifica l'aliquota dell'imposta sostitutiva sulle plusvalenze e sugli altri proventi derivanti dalle operazioni in cripto-attività, elimina la soglia di esenzione e prevede novità per la determinazione delle plusvalenze e minusvalenze.
In tema di obblighi dichiarativi, invece, il 14 gennaio 2025, l'Agenzia delle Entrate ha pubblicato la bozza del Modello 730/2025 che contiene il nuovo quadro T in cui sarà possibile dichiarare, per i contribuenti non titolari di partita IVA, i proventi finanziari da cripto-attività.
Le novità della Legge di Bilancio 2025 in tema di cripto-attività
Nella tabella seguente si riportano le novità previste dalla Legge di Bilancio 2025 in materia di cripto-attività.
Oggetto |
Descrizione |
---|---|
Imposta sostitutiva |
l'aliquota dell'imposta sostitutiva sulle plusvalenze e sugli altri proventi derivanti dalle operazioni in cripto-attività (art. 67 c. 1 lettera c-sexies TUIR) realizzati a decorrere dal 1° gennaio 2026 è pari al 33% |
Soglia di esenzione |
dal 2025 eliminata la soglia di esenzione pari a 2.000 euro |
Plusvalenze e minusvalenze |
per la determinazione delle plusvalenze e minusvalenze, per ciascuna cripto-attività posseduta alla data del 1° gennaio 2025 al posto del costo o del valore di acquisto può essere assunto il valore a tale data determinato ai sensi dell'art. 9 TUIR versando un'imposta sostitutiva delle imposte sui redditi del 18% entro il 30 novembre 2025, anche rateizzabile in tre rate annuali di pari importo e con interessi del 3% annuo sulle rate successive alla prima. L'assunzione, quale valore di acquisto, del valore esistente al 1° gennaio 2025 preclude il realizzo di minusvalenze utilizzabili ai sensi dell'art. 68 c. 9-bis TUIR |
Obblighi dichiarativi: cosa deve fare il contribuente?
Il 14 gennaio 2025, l'Agenzia delle Entrate ha pubblicato la bozza del Modello 730/2025 che è in linea con le previsioni del Decreto Adempimenti (D.Lgs. 1/2024). Tra le novità di quest'anno sono stati introdotti due nuovi quadri (M e T) che consentono alle persone fisiche non titolari di partita IVA di utilizzare la dichiarazione semplificata anche in relazione ai redditi soggetti a tassazione separata, a imposta sostitutiva o derivati da plusvalenze di natura finanziaria.
Nel dettaglio, dal 2025, i contribuenti non titolari di partita IVA possono dichiarare nel Modello in oggetto anche i proventi finanziari da cripto-attività tramite il nuovo quadro T.
Quanto al monitoraggio fiscale, si ricorda che i contribuenti sono tenuti a dichiarare nel quadro RW della dichiarazione dei redditi le cripto-attività detenute e i redditi derivanti da esse. L'omessa dichiarazione delle cripto-attività detenute può comportare sanzioni amministrative significative, in linea con quanto previsto per gli altri investimenti esteri o attività finanziarie detenute all'estero.
Vi è un rafforzamento degli obblighi dichiarativi per i contribuenti che detengono o operano con cripto-attività che devono essere dichiarate nella sezione del quadro RW della dichiarazione dei redditi, indipendentemente dal fatto che siano detenute su exchange italiani o esteri.
Le plusvalenze:
Se il contribuente non è in grado di documentare il costo di acquisto, si presume che il valore iniziale sia pari a zero, con conseguente tassazione dell'intero importo percepito.
Regime opzionale di rivalutazione più agevole per i contribuenti
Per favorire l'emersione dei patrimoni in cripto-attività, è previsto un regime opzionale di rivalutazione del valore delle cripto-attività detenute al 1° gennaio 2025, con il pagamento di un'imposta sostitutiva agevolata pari al 14% sul valore risultante da una perizia giurata.
Non sono soggette all'imposta le transazioni tra cripto-attività che non generano plusvalenze realizzabili in valuta fiat. Le donazioni e i trasferimenti tra soggetti non generano eventi tassabili, a meno che non siano effettuati a titolo oneroso.
Il regime opzionale di rivalutazione consente ai contribuenti di:
Sanzioni per omessa dichiarazione
La mancata dichiarazione delle cripto-attività detenute, soprattutto se localizzate su exchange esteri, comporta sanzioni amministrative che vanno dal 3% al 15% del valore non dichiarato, con un incremento dal 6% al 30% in caso di detenzione in Paesi a fiscalità privilegiata.
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Marco Nessi
- Dottore Commercialista e Revisore LegaleRimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione
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