venerdì 03/01/2025 • 06:00
La Legge di Bilancio 2025 è intervenuta nuovamente sulla valorizzazione fiscale e previdenziale delle autovetture concesse in uso promiscuo, innovando le precedenti soglie del fringe benefit, mentre le nuove tabelle ACI hanno previsto costi chilometrici più bassi per le auto benzina e diesel.
La Legge di Bilancio 2025 (Legge 207/2024) porta con sé la sua consueta carrellata di novità e previsioni cui noi tutti dobbiamo sommessamente piegarci e sforzarci di capire, per quanto possibile, cosa ci riserverà il prossimo futuro applicativo.
Sicuramente la disposizione in tema di concessione delle autovetture in uso promiscuo si candida per essere tra le prime a necessitare di chiarimenti. Magari al più presto.
Come sappiamo, la norma, già oggetto di ampio commento ben prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ha sostanzialmente diminuito il valore del benefit fiscal-previdenziale nel caso di concessione di autoveicoli elettrici o plug in, penalizzando le autovetture endotermiche a basse emissioni e riducendo il costo dei veicoli fortemente inquinanti.
La previsione normativa
Il comma 48 della Legge di Stabilità è lapidario. In nome del “raggiungimento degli obiettivi di transizione ecologica ed energetica, mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici” si sostituisce in toto la lettera a) dell'art 51, c. 4, TUIR che ora recita: “ a) per gli autoveicoli indicati nell'art. 54, c. 1, lett. a), c) e m), del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, i motocicli e i ciclomotori di nuova immatricolazione concessi in uso promiscuo con contratti stipulati a decorrere dal 1° gennaio 2025, si assume il 50% dell'importo corrispondente ad una percorrenza convenzionale di 15.000 chilometri calcolato sulla base del costo chilometrico di esercizio desumibile dalle tabelle nazionali che l'Automobile club d'Italia elabora entro il 30 novembre di ciascun anno e comunica al Ministero dell'economia e delle finanze, il quale provvede alla pubblicazione entro il 31 dicembre, con effetto dal periodo d'imposta successivo, al netto delle somme eventualmente trattenute al dipendente. La predetta percentuale è ridotta al 10% per i veicoli a batteria a trazione esclusivamente elettrica e al 20 per cento per i veicoli elettrici ibridi plug-in”.
Prima di commentare questa norma è bene ricordare come già nel 2020 è intervenuta una modifica sostanziale del medesimo disposto normativo, legando il valore del benefit auto ai grammi di Co2 prodotti dal mezzo stesso ed operando un distinguo tra veicoli concessi ed immatricolati dopo il luglio 2020 da quelli immatricolati prima. Il tutto condito con una cosettina da nulla, una bazzecola: una norma transitoria che disciplinasse l'interregno tra la vecchia disposizione e la nuova.
Tale norma transitoria non ha trovato accoglimento nel 2025, nonostante un emendamento proposto (e non ritenuto ricevibile) in tal senso.
Quindi, non ci resta che leggere e capire cosa succederà nel 2025.
Procediamo per punti:
- Per prima cosa la disposizione abroga la precedente, senza mezzi termini. Quindi, se è chiaro cosa succederà nel 2025 con autoveicoli immatricolati nell'anno nuovo, non è chiaro (ancora per poco) cosa succederà se, esemplificando, conferissimo a febbraio 2025 un veicolo immatricolato nel 2024. O, ancora più divertente, se avessimo cambiato la flotta degli autoveicoli aziendali nel 2024, con consegna nell'anno del Giubileo e quindi correlata immatricolazione;
Ad oggi ci sono diverse ipotesi. C'è chi sostiene che il conferire un autoveicolo nel 2025 immatricolato negli anni precedenti darà luogo all'applicazione del benefit previgente, ma a ben vedere il tenore letterale della norma non appare consentire questa visione, portando all'applicazione generale del diritto tributario ovvero il temibile valore normale.
Diversamente c'è chi ha teorizzato come possibile il conferimento di un autoveicolo futuro, ovvero attribuire nel 2024 un mezzo che sarà immatricolato nel 2025 per sfuggire al nuovo regime fiscale.
Ma anche in questo caso permangono i dubbi: come sappiamo nel diritto fiscale prevale la sostanza alla forma e l'attribuzione di un mezzo inesistente o non utilizzabile sembra una forzatura insanabile (con un corollario: se “conferito” nel 2024 allora in tale anno si verificherebbe la sua fiscalità, andando ad erodere il valore dei fringe esenti o, alla peggio, imponendo una tassazione virtuale nel 2024);
- Nel 2025 assisteremo ad un paradosso. Ovvero che, per il raggiungimento degli obbiettivi della transizione energetica e per mitigare i disastri ambientali avremo:
Il tutto condito con le nuove tabelle ACI, pubblicate in gazzetta Ufficiale il 29 dicembre 2024. Basta prendere cura di questo esempio per capire come un autoveicolo in produzione (esempio FIAT 500) cambi completamente tra la vecchia e la nuova norma.
Autovettura |
Valore fringe (autoveicolo concesso nel 2024 ed immatricolato nel 2024) |
Valore fringe (autoveicolo concesso nel 2025 ed immatricolato nel 2025) |
---|---|---|
FIAT 500X (gasolio) |
6.844,50 € |
6.616,50 € |
Fringe Benefit Annuale (25% CK) |
||
1.711,13 € |
||
Fringe Benefit Annuale (30% CK) |
||
2.053,35 € |
||
Fringe Benefit Annuale (50% CK) |
Fringe Benefit Annuale (50% CK) |
|
3.422,25 € |
3.308,25 € |
|
Fringe Benefit Annuale (60% CK) |
||
4.106,70 € |
Cosa succederà?
Sarà l'inizio dell'anno, ma voglio essere confidente. Nell'enorme incertezza normativa causata dall'assenza di una norma transitoria, ci penserà l'Agenzia delle Entrate che, come presumo, darà una interpretazione molto “quadrata” della nuova norma, nei fatti probabilmente ritenendo la stessa applicabile solo alle fattispecie tipicamente in essa previste (conferimento ed immatricolazione dal 2025) e consentendo l'applicazione dei vecchi benefit a tutte le altre casistiche, prescindendo dal testo normativo.
Certo che non era proprio impossibile prevedere le incertezze normative, questa volta persino anticipate a cura di molti. Ma ci penseranno gli interpreti a consegnare una applicazione ragionevole del nuovo testo. O almeno lo speriamo.
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