martedì 17/12/2024 • 06:00
Dal 2025 entra in vigore il D.Lgs. 139/2024 che, nell'ambito di attuazione della Riforma fiscale, introduce criteri più flessibili per il calcolo delle imposte di successioni, donazioni, registro e bollo. L'obiettivo del Governo è quello di creare un sistema più efficiente alle esigenze di cittadini e imprese.
Il Decreto Successioni e donazioni (D.Lgs. 139/2024), pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 2 ottobre 2024 n. 231, apporta alcune novità, in vigore dal 1° gennaio 2025, al comparto delle imposte indirette diverse dall'IVA. Di seguito si analizzano i principali interventi.
Successioni, donazioni e passaggio generazionale
In tema di successioni, il D.Lgs. 139/2024 introduce il principio di autoliquidazione dell'imposta che non è più liquidata dall'Ufficio ma dai soggetti obbligati al pagamento. Agli Uffici viene affidato il controllo dell'autoliquidazione. Inoltre, il Decreto in oggetto ha esplicitamente esteso l'applicazione dell'imposta sulle successioni e donazioni ai trasferimenti derivanti da trust e altri vincoli di destinazione. Questo significa che i trasferimenti di beni e diritti effettuati tramite un trust sono ora soggetti a questa imposta, equiparandoli alle successioni e donazioni tradizionali.
In tema di donazioni, la Riforma fiscale ha introdotto l'esclusione del "donatum" (beni donati in vita) dalla base imponibile del "relictum" (asse ereditario), sia ai fini delle aliquote sia delle franchigie. Questo significa che le donazioni effettuate in vita non saranno più cumulate con l'asse ereditario per determinare l'imposta dovuta.
In un sistema economico ove le aziende hanno un carattere “familiare” e difficilmente raggiungono le dimensioni di multinazionali, un tema particolarmente sentito è il passaggio generazionale. Il nostro ordinamento offre la possibilità di godere di significativi sgravi fiscali e, nel contempo, la normativa civilistica consente di mantenere, eventualmente, in capo al fondatore dell'azienda (capostipite) diritti di controllo e patrimoniali.
Un capitolo centrale della Riforma fiscale, infatti, riguarda i trasferimenti di aziende e partecipazioni societarie, con misure specifiche per garantire la continuità delle imprese familiari. Le disposizioni principali includono:
1) esenzione da tassazione: i trasferimenti a favore di discendenti e coniugi rimangono esenti, purché siano rispettate le seguenti condizioni:
2) estensione dell'esenzione: applicabile anche in caso di rafforzamento del controllo già esistente, eliminando incertezze normative.
Inoltre, la Riforma fiscale prevede un nuovo approccio per la tassazione di strumenti come i trust, con regole più chiare per garantire un trattamento fiscale equo. Come anticipato, il D.Lgs. 139/2024, estende l'applicazione dell'imposta sulle successioni e donazioni ai trasferimenti derivanti da trust e altri vincoli di destinazione.
Imposta di registro
Per quanto riguarda l'imposta di registro, vengono modificati i coefficienti applicabili alle rendite vitalizie. In caso di un tasso di interesse legale uguale o inferiore allo 0,1%, si applicheranno i coefficienti stabiliti dal DM MEF 30 dicembre 2015 n. 302. Inoltre, tra le novità più significative, efficaci dal 1° gennaio 2025, si segnalano:
Liberalità indirette e imposta di bollo
Un'altra area di intervento del D.Lgs. 139/2024 riguarda le liberalità indirette, cioè quei trasferimenti di beni o valori che non sono formalizzati in atti notarili. La Riforma stabilisce criteri più chiari per il loro accertamento e introduce agevolazioni specifiche per le donazioni di modico valore o per spese fatte in conformità agli usi.
In tema di liberalità indirette le principali novità riguardano:
In materia, invece, di imposta di bollo viene semplificata grazie a un maggiore ricorso al modello F24 per il pagamento, offrendo ai contribuenti la possibilità di compensare eventuali crediti fiscali. Questa misura riduce ulteriormente la complessità amministrativa e facilita il rispetto delle scadenze.
A partire dal 1° gennaio 2025, l'imposta di bollo potrà essere versata utilizzando il modello F24, consentendo la compensazione dell'imposta dovuta con eventuali crediti tributari.
Rimane comunque possibile il pagamento dell'imposta di bollo mediante contrassegno telematico, offrendo ai contribuenti un'alternativa al modello F24.
Queste modifiche mirano a semplificare le procedure fiscali e a rendere il sistema tributario più efficiente e trasparente.
Osservazioni
La Riforma fiscale segna un importante passo avanti per il sistema tributario italiano. Con la semplificazione, digitalizzazione e razionalizzazione, il Governo punta a creare un sistema più efficiente e adatto alle esigenze dei cittadini e delle imprese. Questi cambiamenti rappresentano un'opportunità per migliorare la gestione fiscale e ridurre i costi burocratici, ma è essenziale che i contribuenti siano informati e pronti a cogliere i benefici offerti dalla Riforma. Con la digitalizzazione saranno potenziati i servizi online e introdotte piattaforme digitali che consentiranno di gestire in modo più efficiente gli adempimenti fiscali, come la presentazione delle dichiarazioni e il pagamento delle imposte.
Un esempio concreto è l'introduzione di soluzioni tecnologiche per semplificare la gestione degli atti patrimoniali e immobiliari. Attraverso l'uso di strumenti digitali, sarà possibile dematerializzare molti documenti, riducendo la necessità di interazioni fisiche con gli uffici pubblici. La digitalizzazione non solo ridurrà i tempi di attesa, ma consentirà anche ai contribuenti di avere un quadro più chiaro delle proprie posizioni fiscali e delle scadenze, aumentando la trasparenza e la certezza delle normative.
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Barbara Bosso de Cardona
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