mercoledì 04/12/2024 • 15:17
Sono deducibili le erogazioni a favore di una Fondazione senza scopo di lucro che poi destina a Enti no profit stranieri. Tuttavia, la mera acquisizione dello statuto dell'Ente estero non è sufficiente ad accertarne la personalità giuridica e il rispetto delle condizioni stabilite dalla norma agevolativa.
redazione Memento
La richiesta dell'istante
L’istante è una Fondazione istituita nel 2009 che opera senza scopo di lucro e si concentra sulla solidarietà sociale e l'utilità, sostenendo varie iniziative no profit. Si impegna in attività come il restauro culturale, l'assistenza sociale e il supporto educativo, in particolare per gruppi svantaggiati. La Fondazione svolge anche attività commerciali marginali ed è finanziata principalmente attraverso donazioni del fondatore e delle aziende affiliate.
La Fondazione chiede chiarimenti circa la deducibilità in merito alle erogazioni liberali ricevute, che vengono successivamente distribuite a entità no profit non residenti. Secondo la Fondazione, la deducibilità delle erogazioni liberali dipende dal fatto che le entità riceventi soddisfino i requisiti delineati nell'art. 100 c. 2 lett. a) TUIR, che include il possesso dello status di no profit e il perseguimento di specifici obiettivi benefici.
La posizione dell'Agenzia delle Entrate
L'Agenzia delle Entrate ribadisce che, in linea generale, sono deducibili, per il soggetto erogatore, ai sensi dell'art. 100 c. 2 lett. a) TUIR, le somme erogate a un ente (primo beneficiario) e da questa trasferite ad altri enti no profit (beneficiari finali), anche non residenti, nel rispetto delle condizioni precisate dalla risoluzione n. 74/E del 2014, nonché di quanto ulteriormente specificato in relazioni agli enti di diritto straniero. In merito al momento in cui va accertata l'esistenza di un progetto definito cui l'ente che ha ricevuto la prima erogazione destinerà le somme ricevute, ovvero se tale progetto debba essere definito prima dell'effettuazione dell'erogazione da parte di un soggetto passivo IRES (primo erogatore) all'ente primo beneficiario o prima della successiva erogazione da parte di quest'ultimo (secondo erogatore), l'Agenzia delle Entrate precisa che ai fini della deducibilità in capo al primo erogatore delle erogazioni effettuate a beneficio della Fondazione e da questa destinate a enti terzi, è richiesto che la Fondazione disponga di un progetto da finanziare, già definito prima dell'effettuazione dell'erogazione da parte del primo erogatore.
Nelle ipotesi di prime erogazioni a un ente che a sua volta le destina a un diverso beneficiario finale, la società che deduce le erogazioni liberali ai sensi dell'art. 100 c. 2 lett. a) TUIR, deve conservare la documentazione relativa ai progetti finanziati, al possesso della personalità giuridica da parte dell'ente beneficiario finale, al rispetto da parte di quest'ultimo sia della normativa nazionale, primaria e regolamentare, di settore (che può prevedere, ad esempio, l'iscrizione in pubblici registri), e sia del perseguimento, senza fini di lucro, delle finalità di cui all'art. 100 c. 1 TUIR. Ciò tanto nell'ipotesi in cui il beneficiario finale sia un ente di diritto italiano e operante in Italia, sia nell'ipotesi che si tratti di un ente diritto estero e operante all'estero.
Con riguardo al caso di specie, sulla base di quanto rappresentato dalla Fondazione con l'istanza e con la documentazione integrativa, l’Agenzia delle Entrate ritiene che la mera acquisizione dello statuto dell'ente di diritto straniero non appare in astratto idonea a consentire di ricostruire il possesso da parte di quest'ultimo della personalità giuridica, il rispetto delle norme primarie e regolamentare applicabili e l'esclusivo perseguimento, senza fine di lucro, delle finalità favorite dalla norma agevolativa del TUIR. Pertanto, non devono ritenersi deducibili, ai sensi dell'art. 100 c. 1 lett. a) TUIR, le erogazioni che la Fondazione riceve e a sua volta destina al finanziamento di enti di diritto straniero rispetto ai quali venga acquisito il solo statuto o documento analogo.
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Giuseppe Moschella
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