Nel corso di un’audizione parlamentare sul DDL Bilancio 2025, il CNDCEC ha chiesto di abrogare la norma che prevede la nomina di un rappresentante del Ministero dell’Economia e delle Finanze nei collegi di revisione o sindacali di società ed enti di diritto privato che ricevono contributi pubblici di importo pari o superiore a 100.000 euro.
“La richiesta di abrogare l’articolo 112 della legge di bilancio 2025 risiede nei forti dubbi di legittimità costituzionale della norma e della sua compatibilità con le libertà fondamentali dell’ordinamento dell’Unione Europea – spiega Elbano de Nuccio. Oltre a tali profili, di per sé già dirimenti, la norma appare ulteriormente incomprensibile tenuto conto dell’attuale quadro normativo che già riserva a professionisti qualificati, tra cui i commercialisti, l’attività di vigilanza sull’osservanza della legge, sul rispetto dei principi di corretta amministrazione e sull’adeguatezza degli assetti organizzativi, amministrativi e contabili. Ogni altra deriva normativa – continua – appare dirigistica e lesiva dell’affidabilità e della professionalità di chi già oggi svolge egregiamente la fondamentale attività di controllo legale”.
Un’ulteriore esigenza espressa dai commercialisti nel corso dell’audizione riguarda il tema dei bonus edilizi. “Il Consiglio nazionale ha proposto che, nell’ambito della rimodulazione della misura delle detrazioni per gli anni dal 2025 al 2027, per l’ecobonus e il sismabonus sia data priorità al miglioramento, rispettivamente, delle classi energetiche e sismiche piuttosto che al criterio della destinazione dell’immobile ad abitazione principale – ha affermato il consigliere tesoriere Salvatore Regalbuto.
Per quanto attiene al Bonus Casa, è stata proposta l’estensione del potenziamento delle aliquote di detrazione anche ai familiari del proprietario nel caso di utilizzo dell’immobile quale abitazione principale”.
Per quanto concerne, invece, le disposizioni sulla revisione dell’Irpef, il Consiglio nazionale, nell’apprezzare la messa a regime della riduzione da quattro a tre delle aliquote, ha evidenziato ancora una volta la necessità di agire sulla riduzione della pressione fiscale per i contribuenti del ceto medio, ma anche l’eccesiva complessità del sistema di detrazioni e deduzioni nonché di determinazione dell’imposta effettivamente rimasta a carico del contribuente che il nuovo quadro normativo delinea.
Infine, i rappresentanti del Consiglio nazionale hanno evidenziato l’opportunità di apportare correttivi alle disposizioni in materia di tassazione delle plusvalenze da criptoattività e di rideterminazione del valore dei terreni e delle partecipazioni. In particolare, a quest’ultimo riguardo, è stato proposto che la misura dell’imposta sostitutiva sia ridotta all’aumentare del periodo di possesso in attuazione di quanto previsto dalla Legge delega di riforma del sistema tributario.
Fonte: Com. stampa CNDCEC 4 novembre 2024