Licenziamento del dirigente di azienda con finalità pubbliche: in quali casi

Nella fattispecie in esame, la Corte d'appello aveva confermato la pronuncia di primo grado con cui era stata respinta l'impugnativa del licenziamento per giusta causa intimato dal Centro per l'Innovazione e lo Sviluppo Economico (C.I.S.E.) al direttore di un'Azienda speciale istituita presso la Camera di Commercio della Romagna, Forlì-Cesena e Rimini.

In particolare, al direttore, che aveva un rapporto dirigenziale privatistico con la propria datrice di lavoro, era stato contestato di essere consigliere delegato, con poteri di rappresentanza, in una società di cui era anche socio.

La Corte distrettuale, nel formulare la sua decisione, aveva condiviso la tesi del Tribunale secondo la quale il doppio ruolo assunto dal direttore aveva violato il principio di terzietà e di indipendenza richiesto “al direttore di un'azienda avente finalità pubbliche e di interesse generale, nata quale braccio operativo di un ente pubblico”.

La Corte aveva anche confermato che non vi era stata una violazione, così come sostenuto dal direttore, del principio di immediatezza della contestazione disciplinare, poiché il ritardo non aveva leso il suo diritto di difesa né il tempo trascorso avrebbe potuto in...