lunedì 07/10/2024 • 06:00
Sustainability Manager e Sustainability Practitioner collaborano per integrare la sostenibilità nei processi aziendali, garantendo il rispetto dei criteri ambientali, socio-economici e di governance. La prassi di riferimento 109:2021 ha definito i requisiti relativi alla loro attività professionale.
CSR: la sostenibilità come modello gestionale e il ruolo sociale delle aziende
Negli ultimi anni, la sostenibilità è diventata uno dei pilastri su cui le aziende devono basare le proprie strategie di sviluppo e crescita.
Di più: oggi, la sostenibilità è diventata non solo un imperativo etico, ma anche un modello gestionale che permette alle aziende di essere più resilienti e competitive. La pandemia da COVID-19 ha accelerato questa transizione, evidenziando come le imprese che adottano pratiche sostenibili siano in grado di affrontare meglio le crisi e di creare valore a lungo termine.
Le aziende, infatti, non sono più viste solo come attori economici, ma anche come entità socialmente responsabili, chiamate a rispondere alle esigenze della società e dell'ambiente: adottare la sostenibilità come modello gestionale significa contribuire allo sviluppo sostenibile e garantire che le operazioni aziendali siano in linea con gli obiettivi globali, come quelli definiti dall'Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
E così, molte imprese, specie le più grandi, hanno optato per l'adozione della sostenibilità quale modello gestionale, e si stanno prodigando affinché anche le PMI, per lo meno quelle delle rispettive supply chains, capiscano l'importanza di questa strategia.
È questo il nuovo ruolo, anche e soprattutto sociale, che le imprese dovranno sempre di più svolgere, attraverso un comportamento etico e trasparente che:
È una grande responsabilità, sintetizzata con l'acronimo CSR: Corporate Social Responsability.
La transizione ecologica e le pratiche sostenibili
La transizione ecologica, accelerata anche dalla crisi climatica, ha portato ad una crescente attenzione verso le pratiche sostenibili, non solo per rispondere a normative sempre più stringenti, ma anche per soddisfare le aspettative dei consumatori e degli stakeholder.
In questo contesto, le figure del Sustainability Manager e del Sustainability Practitioner hanno acquisito una rilevanza strategica all'interno delle organizzazioni: pur avendo ruoli differenti, queste due figure professionali collaborano per integrare la sostenibilità nei processi aziendali, garantendo il rispetto dei criteri ambientali, socio-economici e di governance (ESG).
La prassi di riferimento 109:2021 ha recentemente definito i requisiti relativi all'attività professionale di queste due figure, contribuendo a chiarire le loro competenze e responsabilità all'interno delle organizzazioni.
Il mercato identifica svariate definizioni per il ruolo di Sustainability Manager/Practitioner o CSR Manager/Practitioner:
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Il Sustainability Manager: un ruolo strategico per il futuro delle aziende
Il Sustainability Manager è una figura chiave nelle aziende moderne, in quanto responsabile dello sviluppo, implementazione e monitoraggio delle strategie di sostenibilità all'interno dell'organizzazione.
Questa figura ha una portata strategica e mira a integrare la sostenibilità in tutti gli aspetti del business, garantendo che l'azienda operi in modo eticamente orientato e in linea con le aspettative sociali e ambientali.
Uno dei compiti principali del Sustainability Manager è la creazione di un piano strategico di sostenibilità, che deve considerare i benefici a lungo termine non solo per l'azienda, ma anche per gli stakeholder attraverso un approccio olistico, che abbraccia tanto le questioni ambientali quanto quelle sociali, in un'ottica di miglioramento continuo: l'obiettivo finale è quello di creare un modello di business sostenibile dai punti di vista ESG, riducendo gli impatti negativi e massimizzando quelli positivi.
La gestione delle relazioni con gli stakeholder Occorre costruire e mantenere un dialogo continuo con tutti i soggetti coinvolti, siano essi dipendenti, clienti, fornitori o comunità locali: la trasparenza e la comunicazione, infatti, sono fondamentali per mantenere la fiducia e garantire che le politiche aziendali siano comprese e condivise. |
Le competenze richieste al Sustainability Manager
La prassi di riferimento 109:2021 ha delineato in modo preciso le competenze che un Sustainability Manager deve possedere per svolgere efficacemente il proprio ruolo.
Oltre alle competenze tecniche, che includono la conoscenza delle norme nazionali e internazionali in materia di sostenibilità, è fondamentale che il manager abbia solide capacità di leadership e di influenza organizzativa.
Tra le competenze principali vi sono:
Il Sustainability Practitioner: il supporto operativo alla sostenibilità
Se il Sustainability Manager si occupa della definizione della strategia di sostenibilità, il Sustainability Practitioner ha un ruolo operativo, focalizzato sull'implementazione delle politiche di sostenibilità: lavorando a stretto contatto con il manager, lo supporta nell'attuazione pratica delle iniziative e monitora l'efficacia delle azioni intraprese.
Il Sustainability Practitioner è responsabile di compiti specifici, come la gestione delle certificazioni ambientali, il controllo del rispetto delle normative e l'implementazione di programmi operativi che migliorino la sostenibilità all'interno dell'azienda; inoltre, si occupa di assicurare che la supply chain operi in modo sostenibile, monitorando l'intero ciclo di vita dei prodotti e promuovendo pratiche di approvvigionamento responsabile.
Competenze tecniche del Sustainability Practitioner Le competenze richieste al Sustainability Practitioner sono strettamente legate all'esecuzione pratica delle strategie di sostenibilità. A differenza del Sustainability Manager, il Practitioner deve avere una preparazione più specifica in ambiti tecnici e operativi, che gli permettano di svolgere compiti concreti per l'azienda. Fra le principali competenze troviamo quelle in materia di:
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Differenze e complementarietà tra Sustainability Manager e Practitioner
Nonostante le differenze nei compiti e nelle competenze, il Sustainability Manager e il Sustainability Practitioner lavorano insieme per raggiungere un obiettivo comune: integrare la sostenibilità in ogni aspetto del business. Mentre il manager definisce la visione strategica e si occupa delle relazioni esterne, il practitioner si concentra sulla messa in pratica delle politiche e sul controllo quotidiano delle attività.
La distinzione tra queste due figure non è rigida, e in molte aziende di piccole dimensioni i due ruoli possono essere svolti dalla stessa persona: tuttavia, nelle organizzazioni più grandi, la suddivisione dei compiti è fondamentale per garantire che la sostenibilità venga gestita in modo efficace a tutti i livelli.
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