venerdì 30/08/2024 • 06:00
I buoni pasto sono un mezzo di pagamento e rappresentano un servizio sostitutivo della mensa. Vengono erogati come benefit ai lavoratori dipendenti delle aziende che non hanno una mensa aziendale o come alternativa a quest’ultima. Come vengono contabilizzati?
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L’acquisto, l’erogazione e la cessione dei buoni pasto, così come il ritiro da parte dell’esercente, sono tutte azioni che danno luogo ad alcune scritture contabili.
Nel momento in cui un esercente accetta i buoni pasto come mezzo di pagamento, dovrà emettere uno scontrino con la dicitura “corrispettivo non incassato” per il servizio di somministrazione di alimenti che ha reso al dipendente. L’esercente fatturerà quindi i buoni alla società emettitrice ed applicherà sia ai buoni cartacei, sia ai buoni elettronici un’aliquota del 10%.
Per il datore di lavoro, il costo sostenuto per l’acquisto dei buoni pasto è interamente deducibile.
Contabilizzazione dei buoni pasto
Chi (datore di lavoro) sceglie i buoni pasto al fine di erogare il servizio sostitutivo di mensa per i suoi dipendenti, è tenuto ad eseguire alcuni adempimenti e specifiche registrazioni contabili:
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