lunedì 08/07/2024 • 11:53
Assonime, con il position papers dell'8 luglio 2024 n. 5, ha pubblicato alcune proposte per una fiscalità dell’arte più competitiva.
redazione Memento
La legge delega per la riforma tributaria (legge 9 agosto 2023, n. 111) ha previsto, all'art. 5, lett. h), n. 3, ai fini delle imposte sui redditi, “l'introduzione di una disciplina delle plusvalenze conseguite, al di fuori dell'esercizio di attività d'impresa, dai collezionisti di oggetti d'arte, di antiquariato o da collezione nonché, in generale, di opere dell'ingegno di carattere creativo appartenenti alle arti figurative, escludendo i casi in cui è assente l'intento speculativo, compresi quelli di plusvalenza relativa a beni acquisiti per successione o donazione, nonché esonerando i medesimi da ogni forma dichiarativa di carattere patrimoniale”.
Al successivo art. 7, comma 1, lett. e) la stessa legge ha delegato il Governo, in materia di imposta sul valore aggiunto, a “ridurre l'aliquota dell'Iva all'importazione di opere d'arte, recependo la direttiva (UE) 2022/542 del Consiglio, del 5 aprile 2022, ed estendendo l'aliquota ridotta anche alle cessioni di oggetti d'arte, di antiquariato o da collezione”.
Questi interventi della legge delega, pur non avendo ancora trovato attuazione, denotano, per quanto riguarda l'imposizione dei redditi, la volontà di dare certezza a un settore – quello del mercato dell'arte – attualmente privo di regole definite e, dunque, esposto all'aleatorietà delle differenti interpretazioni dell'Amministrazione finanziaria e della giurisprudenza.
La legge delega ha inteso, in particolare, introdurre una regolamentazione specifica per escludere da tassazione sia le plusvalenze realizzate dal c.d. collezionista “puro” sia le plusvalenze derivanti da opere ricevute per successione o donazione o da operazioni di permuta o di reinvestimento dei proventi in altra opera; fattispecie, queste ultime, nelle quali dovrebbe mancare un oggettivo intento speculativo.
Quanto all'IVA, la finalità perseguita dalla norma di delega è di agevolare il regime IVA delle importazioni e delle cessioni di oggetti d'arte, antiquariato o collezione al fine di incentivare il relativo mercato e rendere il nostro ordinamento maggiormente competitivo.
L'attenzione riservata dalla legge delega n. 111 del 2023 ai suddetti temi e la loro estrema attualità inducono a porre in risalto le problematiche fiscali dell'attuale sistema interno e a delineare alcune possibili idee che il legislatore delegato potrebbe prendere a riferimento nel dare attuazione ai principi delineati sul tema dalla citata legge n. 111.
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Carlo Bertoncello
- Dottore Commercialista e Partner Bertoncello BPARimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione
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