venerdì 24/05/2024 • 14:34
L'Agenzia delle Entrate, con Risp. 23 maggio 2024 n. 115, ha chiarito che l'art. 148 DPR 917/86 può applicarsi anche alle prestazioni rese dall'APS agli iscritti (non associati), a condizione che gli stessi siano anche tesserati all'Ente di riferimento nazionale a cui la stessa APS è associata.
redazione Memento
Con la risposta n. 115 del 23 maggio 2024, l'Agenzia delle Entrate, sentito anche il parere del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, ha chiarito che l'art. 148 DPR 917/86 può applicarsi anche alle prestazioni rese dall'APS (associazione di promozione sociale) agli iscritti (non associati), a condizione che gli stessi siano anche tesserati all'ente di riferimento nazionale a cui la stessa APS è associata. Pertanto, non si considerano proventi da attività commerciali:
Si ricorda che per le APS si applicano le previsioni di cui all'art. 148 DPR 917/86 rivolte agli enti non commerciali costituiti in forma associativa, il quale dispone che non è considerata commerciale l'attività svolta nei confronti degli associati o partecipanti, in conformità alle finalità istituzionali, dalle associazioni, dai consorzi e dagli altri enti non commerciali di tipo associativo. Le somme versate dagli associati o partecipanti a titolo di quote o contributi associativi non concorrono a formare il reddito complessivo. Si considerano, invece, effettuate nell'esercizio di attività commerciali le cessioni di beni e le prestazioni di servizi agli associati o partecipanti verso pagamento di corrispettivi specifici, compresi i contributi e le quote supplementari determinati in funzione delle maggiori o diverse prestazioni alle quali danno diritto; detti corrispettivi concorrono alla formazione del reddito complessivo come componenti del reddito di impresa o come redditi diversi secondo che le relative operazioni abbiano carattere di abitualità o di occasionalità.
Per le APS non si considerano commerciali (c.d. de-commercializzazione) le attività svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali, effettuate verso pagamento di corrispettivi specifici nei confronti degli iscritti, associati o partecipanti di altre associazioni che svolgono la medesima attività e che per legge, regolamento, atto costitutivo o statuto fanno parte di un'unica organizzazione locale o nazionale, dei rispettivi associati o partecipanti e dei tesserati dalle rispettive organizzazioni nazionali, nonché le cessioni anche a terzi di proprie pubblicazioni cedute prevalentemente agli associati (art. 148 c. 3 DPR 917/86).
Nel caso di specie, lo statuto dell'APS fa una distinzione tra:
Come chiarito dall'AE, se gli iscritti sono tesserati all'ente di riferimento nazionale a cui la stessa APS è associata, si applica l'art. 148 DPR 917/86.
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Fioranna Negri
- Dottore commercialista e revisore legale - BDO Italia s.p.a.Rimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione
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