giovedì 23/05/2024 • 06:00
La Federal Trade Commission americana ha di recente messo al bando i patti di non concorrenza, ritenendoli ostativi al miglioramento delle condizioni economiche dei lavoratori. Ci si chiede se questa decisione possa produrre riflessi anche nel nostro ordinamento.
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Farà discutere a lungo la decisione adottata dalla Federal Trade Commission degli Stati Uniti d'America in data 23 aprile 2024, con cui sono stati messi al bando i patti di non concorrenza stipulati tra datori di lavoro e lavoratori, in quanto ritenuti in contrasto con il Paragrafo 5 (“Section 5”) della legge sulla Federal Trade Commission (“Federal Trade Commission Act”) che vieta gli atti ingiusti o le pratiche ingannevoli in grado di influenzare il commercio (“‘unfair or deceptive acts or practices in or affecting commerce”).
La decisione - che è stata adottata all'esito di un'ampia consultazione pubblica - distingue tra i patti di non concorrenza già esistenti, che potranno rimanere in vigore solo per i “senior executives” (più o meno i nostri dirigenti apicali), e i nuovi patti di non concorrenza, che andranno invece considerati come assolutamente vietati sin dall'entrata in vigore del provvedimento, ossia una volta decorsi 120 giorni dalla sua pubblicazione.
Secondo la Federal Trade Commission, questa decisione contribuirà a promuovere maggiore dinamismo e innovazione sul mercato e a favorire il miglioramento delle condizioni economiche dei lavoratori. A supporto di queste p...
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