giovedì 11/04/2024 • 06:00
Per giusta causa non si intende solo la condotta disciplinare, ma anche quella che si riveli ugualmente incompatibile con quel vincolo fiduciario che caratterizza il rapporto di lavoro e sempre che sia stata giudicata con condanna intervenuta a rapporto in atto. Lo ribadisce la Cassazione 4 aprile 2024 n. 8902.
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Il caso trae origine dall'impugnazione giudiziale da parte di un lavoratore, addetto alla raccolta dei rifiuti, del licenziamento per giusta causa intimatogli dalla società datrice di lavoro per essere stato condannato anteriormente al suo ingresso in azienda per reati gravi, ritenuti idonei a ledere il vincolo fiduciario che li legava. Il Tribunale nel dichiarare illegittimo il licenziamento de quo non disponeva la reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro.
La Corte d'appello, invece, ordinava la sua reintegrazione sull'assunto che:
La Corte distrettuale riteneva che il motivo posto a base del recesso, ossia non avere un pregiudicato alle proprie dipendenze, rappresentasse una discriminazione indiretta che si co...
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Paolo Mancinelli
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