giovedì 14/03/2024 • 06:00
Lo smart working in un Paese membro diverso da quello in cui ha sede il datore di lavoro è favorito da un accordo quadro europeo che consente di telelavorare per meno del 50% del tempo nel Paese di residenza senza dover ivi pagare i contributi previdenziali.
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Lo smart working transnazionale, grazie alla digitalizzazione delle modalità con cui svolgere attività lavorativa, ha una rilevanza e diffusione crescente favorita dall’Accordo europeo, Framework Agreement on the application of Article 16 (1) of Reg. (EC) No. 883/2004 in cases of habitual cross-border telework. L'Accordo, firmato da vari Paesi dell'UE compresa l'Italia, permette a un dipendente di lavorare nel Paese in cui risiede, mantenendo la copertura previdenziale nel Paese in cui si trova il datore di lavoro, purché l’attività lavorativa nel Paese della residenza sia inferiore al 50% dell’orario complessivo di lavoro.
L’Accordo è stato sottoscritto per l’Italia dal Ministero del lavoro il 28 dicembre 2023, con efficacia dal 1° gennaio 2024. Gli aspetti interpretativi e i chiarimenti operativi sono stati forniti dall’INPS con il Messaggio 13 marzo 2024 n. 1072.
Telelavoro transfrontaliero
Il richiamato Messaggio ha chiarito l’ambito di applicazione dell’Accordo che riguarda il telelavoro transfrontaliero da intendere come un’attività che può essere svolta da un qualsiasi luogo e che si caratterizza per:
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