giovedì 07/03/2024 • 06:00
Lo Studio 70/2023 del Notariato si sofferma sul connubio fra normativa antiriciclaggio e procedure esecutive e concorsuali alla luce della riforma Cartabia, mettendo in luce le criticità e le problematiche interpretative legate, fondamentalmente, al nuovo art. 585 c.p.c.
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Il tema della vendita forzata nell'ambito della normativa antiriciclaggio ha posto una serie di problemi e criticità interpretative, stante l'assenza di specifiche norme di riferimento.
I conti correnti delle procedure esecutive hanno, fin da subito, canalizzato l'attenzione dei soggetti destinatari degli obblighi antiriciclaggio, specificatamente in merito agli obblighi di adeguata verifica della clientela. La giurisprudenza si è espressa sul tema con una pronuncia del Trib. S.M. Capua Vetere, del 7 novembre 2019, secondo cui «gli oneri di adeguata verifica introdotti dalla disciplina antiriciclaggio di cui al d.lgs. 21-11-2007, n. 231 e successive modificazioni non si applicano ai professionisti delegati e, più in generale, agli ausiliari del giudice, non potendo definirsi né clienti né esecutori degli stessi, nel senso indicato dall'art. 1, 2° co., lett. p), d.lgs. 231/2007, né infine effettivi titolari del rapporto bancario acceso quale conto della procedura esecutiva».
In dottrina si è esclusa l'applicabilità alla vendita forzata della normativa antiriciclaggio soffermandosi: sull'assenza di una disposizione espressa con riferimento alla vendita forzata e, in via più generale...
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