mercoledì 18/10/2023 • 06:00
In attesa della legge di bilancio 2024, i datori di lavoro e i lavoratori che non lo abbiano ancora fatto hanno tempo fino alle retribuzioni di dicembre per avvalersi delle misure eccezionali previste nel 2023 in materia di fringe benefit e premi di risultato, introdotte per sostenere il potere d'acquisto delle famiglie contenendo i costi aziendali.
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Fringe benefit per il 2023
Si definiscono fringe benefit i beni e i servizi che il datore di lavoro può concedere, in varie forme, ai propri dipendenti o ai loro familiari. In linea generale, si tratta di erogazioni “in natura”, il cui controvalore monetario (il c.d. “valore normale”) costituisce reddito e deve perciò essere assoggettato tanto a contribuzione previdenziale quanto a prelievo fiscale. L'ordinamento, però, individua una serie di deroghe in funzione della ridotta entità o dell'oggetto delle erogazioni stesse, come nel caso dei piani di welfare aziendale. A prescindere dalla presenza di tali piani, che comunque consentono di inserirli in un'ottica di più ampio respiro, allargando il campo delle possibilità sia per i lavoratori che per i datori di lavoro, restano comunque esenti da imposizione i valori inferiori a 258,23 euro annui, soglia che per quest'anno risulta ben più elevata, a particolari condizioni. Recentemente, infatti, il legislatore ha più volte derogato a tale assetto, nell'intento di mitigare gli effetti della crisi inflazionistica: per l'anno 2023, il limite di 258,23 euro sale a 3.000 euro per i lavoratori con figli che possano essere considerati a carico, ossia che nel periodo d'imposta 2023 non abbiano redditi superiori a 2.840,51 euro, elevati a 4.000 euro se di età non superiore a 24 anni; in tale soglia sono compresi anche eventuali rimborsi relativi al pagamento delle utenze domestiche (acqua, energia elettrica, gas).
I buoni carburante
Inoltre, per tutti i lavoratori, resta parzialmente esente l'erogazione di buoni carburante, se contenuti nel limite di 200 euro annui. Nel concetto di buono carburante rientrano anche i titoli utili alle ricariche dei veicoli elettrici. Tuttavia, il legislatore, in deroga al principio di armonizzazione delle basi imponibili previdenziale e fiscale, ha stabilito che il bonus carburante sia soggetto a contribuzione previdenziale. In sostanza, un lavoratore dipendente del settore privato con figli può ricevere per quest'anno un valore fino a 3.200 euro, di cui 200 euro sotto forma di buoni carburante, questi ultimi assoggettati a contribuzione previdenziale. I buoni carburante possono restare del tutto esenti da qualsiasi imposizione se erogati nell'ambito della diversa soglia dei 258,23 euro o 3.000 per i lavoratori con figli a carico (ad esempio, erogando unicamente 258,23 di soli buoni carburante). L'agenzia delle entrate ha poi chiarito che la soglia di 3.000 euro riguarda il singolo dipendente e non il nucleo familiare; quindi, il beneficio può raddoppiarsi per i nuclei in cui entrambi i genitori siano lavoratori dipendenti, anche in presenza di un solo figlio potenzialmente a carico e indipendentemente dalla eventuale percezione dell'assegno unico universale o da quale dei genitori percepisca l'eventuale detrazione. Per fruire della misura, il lavoratore deve rilasciare al datore di lavoro una dichiarazione di spettanza, in cui deve indicare, tra l'altro, il codice fiscale dei figli. L'esenzione contributiva opera anche a favore del datore di lavoro, che può inoltre portare il relativo costo in deduzione integrale dal reddito d'impresa. Le anticipazioni di stampa sulla nuova legge finanziaria, presentata dal Consiglio dei ministri, riportano che per il 2024 il legislatore sceglierà di alzare la soglia ordinaria da 258,23 a 1.000 euro, elevati a 2.000 euro per i lavoratori con figli.
Erogazione ad personam o conversione del premio di risultato
I descritti benefit esenti possono essere erogati ad personam. Tuttavia, in presenza di accordi aziendali o territoriali che istituiscano premi di risultato soggetti ad imposta sostitutiva dell'Irpef e delle addizionali regionali e comunali, gli accordi stessi possono prevedere che il lavoratore possa scegliere se sostituire il premio monetario con tali benefit, così come con altri eventuali servizi di welfare aziendale. In tal caso, sulla quota di premio convertita in beni e servizi, il lavoratore non dovrà corrispondere l'imposta sostitutiva (ordinariamente pari al 10% del premio, ridotto al 5% per quest'anno, misura che presumibilmente la legge di bilancio 2024 prorogherà anche per l'anno venturo), a condizione che il loro valore non superi le soglie di esenzione. Come chiarito già nel 2022 dall'Agenzia delle entrate, infatti, qualora il valore dei benefit non trovi capienza nelle soglie di esenzione, lo stesso dovrà essere assoggettato a tassazione ordinaria anche se erogato in sostituzione dei premi di risultato.
Superamento delle soglie e “valore normale”
Il superamento delle soglie comporta che il valore complessivo erogato debba essere assoggettato a prelievo fiscale e previdenziale, secondo il proprio valore normale ossia, in sintesi, il valore di mercato proprio del bene o servizio. Tuttavia, anche in questi casi, possono esservi dei limitati vantaggi. Infatti, nella determinazione del valore normale dei beni (la norma non si applica ai servizi) si può tenere conto dello sconto che il fornitore abbia eventualmente applicato all'azienda sulla base di apposita convenzione. Inoltre, qualora i beni ceduti siano prodotti direttamente dall'azienda, il valore normale è pari al prezzo “all'ingrosso” mediamente praticato dall'azienda stessa, rilevato, appunto, dai listini applicati nelle vendite ai grossisti. Questa previsione non è applicabile ai dipendenti di professionisti o di aziende che producono esclusivamente per la vendita al dettaglio o che effettuano attività di solo commercio. Se il dipendente non riceve i beni gratuitamente, l'importo dallo stesso versato al datore di lavoro o direttamente trattenuto in busta paga, deve essere sottratto dalla base imponibile.
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Maria Rosa Gheido
- Consulente del lavoro e dottore commercialistaRimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione
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