Rendicontazione di sostenibilità: il punto della Commissione UE

Cosa sta facendo l'UE e perché La legge dell'UE richiede a tutte le grandi aziende e alle società quotate (eccetto le microimprese quotate) di divulgare informazioni sulle sfide e opportunità derivanti da questioni sociali ed ambientali, nonché sull'impatto delle loro attività sulle persone e sull'ambiente. Ciò aiuta gli investitori, le organizzazioni della società civile, i consumatori e le altre parti interessate a valutare la performance di sostenibilità delle aziende, nell'ambito del Green deal europeo che ha lo scopo di superare le minacce del cambiamento climatico e del degrado ambientale trasformando l'UE in un'economia moderna, efficiente nell'uso delle risorse e competitiva e garantendo l'assenza di emissioni nette di gas serra entro il 2050 e una crescita economica scollegata dall'uso delle risorse. Nuove norme di rendicontazione della sostenibilità: la CSRD, Corporate Sustainability reporting directive Il 5 gennaio 2023 è entrata in vigore la Direttiva sulla Rendicontazione di Sostenibilità (CSRD, Dir. 2464/2022/EU). Questa nuova direttiva riguarda le regole per le informazioni sociali ed ambientali che le aziende devono rendere pubbliche. Un gruppo più ampio di grandi aziende sarà soggetto agli obblighi di rendicontazione di sostenibilità, ad esse si aggiungeranno poi le PMI quotate per un totale complessivo, alla fine del processo, di circa 50.000 aziende. Le nuove regole assicureranno che gli investitori e altre parti interessate abbiano accesso alle informazioni necessarie per valutare i rischi di investimento derivanti dai cambiamenti climatici e più in generale dalla sostenibilità. L'obiettivo delle nuove regole è anche di creare una cultura della trasparenza per quanto concerne l'impatto delle aziende sulle persone e sull'ambiente. Infine, i costi che le aziende sostengono per la rendicontazione saranno ridotti nel medio-lungo termine grazie all'armonizzazione delle informazioni da fornire. L'obbligo di rendicontazione secondo i nuovi principi ESRS entrerà in vigore per un primo gruppo di aziende in riferimento all'esercizio 2024, con pubblicazione dei report nel 2025. Le aziende soggette alla CSRD dovranno redigere il bilancio di sostenibilità ai sensi degli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) elaborati da EFRAG. Tali standard recepiscono le politiche dell'UE senza trascurare le iniziative di standardizzazione internazionali. Il 7 luglio si è chiusa la pubblica consultazione avviata dalla Commissione europea su un primo insieme di standard di rendicontazione. Ora si attende che la Commissione, dopo aver valutato le risposte ricevute, elabori la versione definitiva degli standard come atti delegati da sottoporre all'esame del Parlamento europeo e del Consiglio. Infine, ricordiamo che la CSRD rende obbligatoria la revisione legale dei bilanci di sostenibilità nonché la loro digitalizzazione. Norme introdotte dalla Direttiva sulla Rendicontazione Non Finanziaria Le norme introdotte dalla Direttiva sulla Rendicontazione Non Finanziaria (NFRD, Dir. 2014/95/EU) rimangono in vigore fino a quando le aziende non sono tenute ad applicare le nuove norme della CSRD. Come noto, la NFRD dispone che le grandi aziende devono pubblicare informazioni relative a: • questioni ambientali; • questioni sociali e trattamento dei dipendenti; • rispetto dei diritti umani; • anticorruzione; • diversità nei consigli di amministrazione (in termini di età, genere, istruzione ed esperienza). Per quanto riguarda il perimetro soggettivo, in Europa, le imprese interessate dagli obblighi sanciti dalla NFRD sono circa 11.770. Si tratta di gruppi e aziende di grandi dimensioni fra cui società quotate, banche e assicurazioni.