mercoledì 28/06/2023 • 06:00
È raro che un CCNL non si occupi della parte normativa. È il caso del rinnovo del CCNL Legno-Arredo del 20 giugno 2023. Le parti sociali concordano di intervenire solo sugli istituti economici, congelando tutte le restanti clausole contrattuali. Entusiasti i sindacati, meno Confindustria, preoccupata di un approccio che rischia di mettere in difficoltà le aziende.
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Il contratto collettivo nazionale di lavoro Legno, Sughero, Mobile, Arredamento e Boschivi e Forestali, rinnovato in data 20 giugno 2023, viene siglato tra l'Associazione imprenditoriale FEDERLEGNOARREDO con i sindacati di categoria FILLEA CGIL, FILCA CISL e FENEAL UIL.
Il CCNL era scaduto il 31 dicembre 2022; le parti concordano di fissare la sua validità fino al 31 dicembre 2025. I dipendenti a cui si applica il CCNL sono più di 250.000 lavoratori.
Le novità della parte economica
L'accordo di rinnovo, per espressa scelta, si concentra esclusivamente sulla parte economica, richiamando che le associazioni si muovono all'interno di quanto previsto dall'Accordo Interconfederale 9 marzo 2018 “Contenuti e indirizzi delle relazioni industriali e della contrattazione collettiva di Confindustria e Cgil, Cisl Uil”, il cosiddetto Patto della Fabbrica.
Si conferma l'impianto definito nel precedente contratto sottoscritto il 21 ottobre 2020 e si decide quanto segue:
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