venerdì 16/06/2023 • 11:21
Con Comunicato Stampa del 15 giugno 2023, la BCE informa di aver deciso di innalzare di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento. Pertanto, i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale saranno innalzati rispettivamente al 4,00%, al 4,25% e al 3,50%, con effetto dal 21 giugno 2023.
redazione Memento
La BCE è determinata ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine. Pertanto, con Comunicato Stampa del 15 giugno 2023, informa di aver deciso di innalzare di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE.
Ciò in quanto l’inflazione è diminuita, ma dovrebbe comunque rimanere troppo elevata per un periodo di tempo eccessivo.
I nuovi tassi BCE
Con l'innalzamento di 25 punti base dei tre tassi di interesse di riferimento, i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale saranno innalzati rispettivamente al 4,00%, al 4,25% e al 3,50%, con effetto dal 21 giugno 2023.
Le previsioni sull’inflazione
In base alle proiezioni macroeconomiche di giugno, gli esperti dell’Eurosistema si attendono che l’inflazione complessiva si attesti in media al 5,4% nel 2023, al 3,0% nel 2024 e al 2,2% nel 2025.
Gli indicatori delle pressioni di fondo sui prezzi rimangono elevati, sebbene alcuni di essi mostrino lievi segnali di attenuazione.
Gli esperti hanno rivisto al rialzo le proiezioni per l’inflazione al netto della componente energetica e alimentare, in particolare per quest’anno e il prossimo, a causa dei passati aumenti inattesi e delle implicazioni del vigore del mercato del lavoro per il ritmo della disinflazione.
Nel 2023 si collocherebbe quindi al 5,1%, per poi ridursi al 3,0% nel 2024 e al 2,3% nel 2025.
I precedenti aumenti come contrasto all’inflazione
I passati incrementi dei tassi di interesse decisi dal Consiglio direttivo stanno gradualmente influenzando tutta l’economia.
Le condizioni di finanziamento più restrittive sono una ragione fondamentale per la quale l’inflazione dovrebbe ridursi ulteriormente verso l’obiettivo, poiché ci si attende che queste frenino in misura crescente la domanda.
Stop ai reinvestimenti nell’ambito del Programma di acquisto
Il Consiglio direttivo conferma che porrà fine ai reinvestimenti nell’ambito del Programma di acquisto di attività a partire da luglio 2023.
Il Consiglio direttivo continuerà a reinvestire in modo flessibile il capitale rimborsato sui titoli in scadenza del portafoglio del PEPP, per contrastare i rischi per il meccanismo di trasmissione della politica monetaria riconducibili alla pandemia.
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