lunedì 12/06/2023 • 06:00
La Legge di conversione del “Decreto Cutro” introduce opportunità per superare la mancanza di personale consentendo l'assunzione di cittadini extracomunitari, senza rispettare le quote dei flussi migratori al termine di un percorso formativo.
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In Italia il deficit di organico sta raggiungendo livelli critici, con diversi posti vacanti per mancanza di candidati. Una possibile strategia per i datori di lavoro nella ricerca di lavoratori potrebbe essere l'assunzione di cittadini extracomunitari (non residenti in Italia). La Legge 50/2023 di conversione del DL 20/2023 semplifica l'assunzione di cittadini non comunitari prevedendo ulteriori ipotesi in cui i datori di lavoro possono assumere lavoratori stranieri senza dover rispettare le quote previste dalla programmazione dei flussi migratori, che si è rivelata essere insufficiente rispetto alle esigenze.
Deficit delle quote di programmazione dei cittadini extracomunitari
I datori di lavoro, soprattutto in alcuni settori, faticano a trovare il personale necessario. Questa situazione ha spinto le associazioni datoriali a chiedere di poter assumere un maggior numero di stranieri extracomunitari che non siano già residenti in Italia.
Il Governo Italiano, considerata la carenza di personale, ha emanato un Decreto (DPCM 29 dicembre 2022) che ha innalzato nel 2023 il numero massimo di lavoratori stranieri ammessi in Italia per motivi di lavoro, portando le quote a 82.705 unità, innalzando il numero degli extra-comunitari che possono entrare in Italia per motivi di lavoro di circa 13.000 unità rispetto allo scorso anno.
Tuttavia, nella giornata del click day per l'invio delle richieste di autorizzazione all'assunzione di stranieri, fissato per il 27 marzo 2023, il Ministero dell'Interno ha comunicato attraverso il proprio sito istituzionale che il sistema aveva già ricevuto ben 240.000 domande, quasi tre volte il numero di quote previste.
In altre parole, tutta la programmazione dei flussi migratori per il 2022, con assunzioni che potranno avvenire nel 2023, si è conclusa nello stesso giorno in cui è iniziata la fase di presentazione delle istanze autorizzative.
Nuove opportunità di assunzione di cittadini extracomunitari
Se le quote sono scomparse in un giorno, è rimasta la necessità per molti datori di lavoro di reperire personale, riaccendendo il dibattito sulla possibilità di sopperire al deficit di lavoratori consentendo l'assunzione di cittadini stranieri residenti in Paesi extracomunitari.
In questo contesto, il fabbisogno di personale potrebbe trovare risposta nel cosiddetto Decreto Cutro, DL 20/2023, conv. Legge 50/2023 che, modificando il Testo Unico sull'Immigrazione (TUI - D.Lgs. 286/98), da un lato, ha previsto un più stringente sistema sanzionatorio per prevenire la tratta di migranti, dall'altro ha introdotto misure per favorire il regolare ingresso in Italia di cittadini non comunitari per motivi di lavoro.
In particolare, la possibilità di assumere lavoratori extracomunitari fuori quota, già prevista dagli artt. 27 e ss. del TUI in casi specifici come per il personale altamente specializzato, si estende ad altre ipotesi:
Tra le citate ipotesi in cui è ammessa la possibilità di assumere stranieri fuori quota, l'ultima dovrebbe essere presto disponibile in quanto la formazione necessaria dovrebbe essere fornita da soggetti individuati dalle organizzazioni datoriali che, nell'attuale situazione di carenza di personale, sono attesi per rendere questo percorso più rapido e fruibile dai datori di lavoro che hanno necessità di reperire personale.
Ingresso di personale al termine della formazione
L'opportunità di assunzione di lavoratori stranieri al termine di uno specifico corso di formazione tenuto da soggetti individuati dalle organizzazioni datoriali è possibile per il 2023 e il 2024.
Nel suddetto periodo, le organizzazioni nazionali dei datori di lavoro presenti in CNEL e le loro divisioni territoriali o di categoria potranno concordare con gli enti di formazione o con gli operatori dei servizi per l'impiego programmi di formazione professionale e civico-linguistico per lo scouting e la formazione di lavoratori extracomunitari direttamente nei paesi di origine.
Il compimento del corso di formazione consente ai lavoratori di entrare in Italia con le modalità previste per l'ingresso al lavoro per casi particolari, ai sensi dell'articolo 27, entro tre mesi dalla conclusione del corso.
Questa opportunità sembra essere un'ottima strategia da seguire per i datori di lavoro con difficoltà a trovare lavoratori.
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Francesco Geria
- Consulente del lavoro in Vicenza - Studio LabortreRimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione
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