martedì 09/05/2023 • 06:00
Dopo il provvedimento del Garante Privacy con cui erano stati mossi alcuni rilievi ad OpenAI sulla liceità del trattamento tramite ChatGPT, la società sembra aver effettuato le modifiche necessarie a conformarsi al GDPR. Il procedimento innanzi al Garante però non si chiude e sarà da comprendere come verranno risolti gli aspetti più problematici.
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Il 30 marzo 20203 l'Autorità Garante per la protezione dei dati personali emanava d'urgenza un provvedimento con cui imponeva ad OpenAI, ai sensi dell'art. 58, 2° comma, lett. f) del Reg. UE n. 679/2016, la limitazione temporanea del trattamento dei dati personali utilizzati nel noto ChatGPT, richiedendo anche di comunicare entro 20 giorni da quella data le azioni proposte dalla società per regolarizzare tale trattamento.
Le motivazioni che hanno portato a tale provvedimento possono essere così sintetizzate:
Le violazioni avrebbero, quindi, riguardato l'art. 5 (principi), 6 (basi giuridiche), 8 (minori), 13 (informativa), 25 (privacy by design).
In conseguenza di tale provvedimento la società aveva bloccato l'accesso al chatbot da tutti gli indirizzi IP provenienti dall'Italia, così cercando di limitare...
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