lunedì 06/03/2023 • 06:00
Il 28 febbraio i negoziatori dell'UE hanno raggiunto un accordo per creare il primo standard di qualità per l'emissione di obbligazioni verdi. Si tratta di un accordo politico sulla proposta della Commissione per un regolamento sui green bond. Il regolamento è parte integrante del Green Deal dell'UE e stabilirà uno standard volontario di alta qualità per i green bond.
Il 28 febbraio 2023 i negoziatori dell'UE hanno raggiunto un accordo per la creazione del primo standard di qualità per l'emissione di obbligazioni verdi.
Si tratta di un accordo politico tra il Parlamento Europeo e il Consiglio sulla proposta della Commissione di un regolamento europeo sui green bond ("Regolamento"). Questo Regolamento, che è parte integrante del Green Deal europeo, stabilirà uno standard volontario europeo di alta qualità per i green bond.
L'European Green Bonds Standard (“EUGBS”), a cui le società che emettono obbligazioni possono scegliere di conformarsi, consentirà innanzitutto agli investitori di orientare con maggiore sicurezza i propri investimenti verso tecnologie e imprese più sostenibili. Inoltre, darà alla società che emette l'obbligazione una maggiore certezza che il suo titolo sarà adatto agli investitori che cercano obbligazioni verdi nel loro portafoglio. Lo standard si allinea alla legislazione più trasversale della Tassonomia, che definisce quali attività economiche possono essere considerate sostenibili dal punto di vista ambientale.
L'EUGBS sarà a disposizione delle aziende e degli enti pubblici che desiderano raccogliere fondi sui mercati dei capitali per finanziare i loro investimenti verdi, rispettando al contempo severi requisiti di sostenibilità.
L'accordo consentirà agli investitori di identificare le obbligazioni e le società verdi di alta qualità, riducendo così il greenwashing e di chiarire agli emittenti di obbligazioni quali attività economiche possono essere intraprese con i proventi dell'obbligazione. Inoltre, permetterà di istituire un chiaro processo di rendicontazione sull'uso dei proventi della vendita delle obbligazioni e di standardizzare il lavoro di verifica dei revisori esterni, che migliorerà la fiducia nel processo di revisione.
Contesto
L'UE sostiene fermamente la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio, più efficiente in termini di risorse e più sostenibile. Ciò rientra negli sforzi dell'UE per conseguire i suoi obiettivi in materia di clima e di energia in linea con l'accordo di Parigi e con gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite per il 2030.
Per conseguire gli obiettivi in materia di clima, ambiente e sostenibilità sociale sono necessari importanti investimenti pubblici e privati.
L'UE e i suoi Stati membri sono il principale fornitore a livello mondiale di finanziamenti pubblici per il clima, con 23,04 miliardi di Euro erogati nel 2021.
Inoltre, il Green Deal europeo ha sottolineato la necessità di mobilitare flussi finanziari e di capitale privati a favore degli investimenti verdi.
La pandemia di COVID-19 ha comportato notevoli sfide sanitarie, finanziarie ed economiche. Allo stesso tempo, la ripresa dalla pandemia offre l'opportunità di ricostruire meglio e in modo più sostenibile, rafforzando politiche pubbliche favorevoli all'azione per il clima quali:
Nel piano dell'UE per la ripresa, Next Generation EU, il 37% dei 672,5 miliardi di Euro del dispositivo per la ripresa e la resilienza è speso per obiettivi legati al clima. Un obiettivo climatico globale del 30% si applica all'importo totale delle spese a titolo del bilancio a lungo termine dell'UE per il periodo 2021-2027.
Le obbligazioni ecosostenibili sono uno dei principali strumenti per finanziare gli investimenti relativi alle tecnologie verdi, all'efficienza energetica e delle risorse, nonché alle infrastrutture di trasporto sostenibili e alle infrastrutture di ricerca.
Il 6 luglio 2021 la Commissione ha presentato la proposta di un Regolamento che istituisce le obbligazioni verdi europee. La proposta relativa alle EUGBS mira a disciplinare l'uso della denominazione "obbligazione verde europea" o "EUGB” per le obbligazioni che perseguono obiettivi ecosostenibili. Intende creare un sistema per la registrazione e la vigilanza dei soggetti che agiscono in qualità di revisori esterni delle EUGB e disciplinare la vigilanza degli emittenti di EUGB.
Il Consiglio ha definito la sua posizione sulla proposta il 13 aprile 2022. I triloghi sono iniziati il 12 luglio 2022 e si sono conclusi con l'accordo provvisorio in data 28 febbraio.
L'accordo è provvisorio in quanto, prima che sia definitivo, deve ancora essere confermato dal Consiglio e dal Parlamento europeo e adottato da entrambe le istituzioni. Inizierà ad applicarsi 12 mesi dopo l'entrata in vigore.
I green bond possono svolgere un ruolo cruciale nel finanziamento della transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio e possono contribuire a mobilitare il capitale necessario per raggiungere obiettivi ambiziosi in materia di clima e sostenibilità. Il mercato dei green bond ha registrato una crescita esponenziale dal 2007 e l'emissione annuale di green bond ha superato per la prima volta la soglia di mezzo trilione di dollari nel 2021, con un aumento del 75% rispetto al 2020. L'Europa è la regione di emissione più prolifica, con il 51% del volume globale di green bond emessi nell'UE nel 2020. L'emissione di green bond è tuttavia modesta rispetto al totale delle emissioni obbligazionarie, rappresentando circa il 3-3,5% dell'emissione obbligazionaria complessiva
Trasparenza
Secondo l'accordo, tutte le aziende che scelgono di utilizzare lo standard quando commercializzano un green bond saranno tenute a divulgare molte informazioni su come verranno utilizzati i proventi dell'obbligazione, ma sono anche obbligate a mostrare come questi investimenti si inseriscono nei piani di transizione dell'azienda nel suo complesso. Lo standard richiede quindi che le aziende siano impegnate in una transizione verde generale.
I requisiti di divulgazione, definiti in formati modello, potranno essere utilizzati anche dalle società che emettono obbligazioni che non possono soddisfare tutti i requisiti per qualificarsi per l'EUGBS. Queste società si assoggetterebbero così a requisiti di trasparenza ambiziosi e, di conseguenza, beneficerebbero di una maggiore fiducia da parte degli investitori.
Flessibilità
In attesa che il quadro tassonomico sia pienamente operativo, i legislatori hanno deciso di consentire che il 15% dei proventi di un green bond sia investito in attività economiche che soddisfano i requisiti della tassonomia, ma per le quali non sono ancora stati stabiliti i criteri per determinare se l'attività contribuisce a un obiettivo verde (criteri tecnici di screening).
Revisori esterni
Il Regolamento stabilisce un sistema di registrazione e un quadro di vigilanza per i revisori esterni dei green bond UE, ovvero i soggetti indipendenti responsabili di valutare se un'obbligazione è verde. Altrettanto importante, il Regolamento stabilisce che qualsiasi conflitto di interesse reale o anche solo potenziale sia adeguatamente identificato, eliminato o gestito e reso noto in modo trasparente. Potranno essere sviluppati standard tecnici che specifichino i criteri di valutazione della gestione dei conflitti di interesse.
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