venerdì 03/03/2023 • 06:00
Razionalizzare la normativa IVA attraverso l'adozione di un Testo unico e utilizzare la LIPE trimestrale come strumento di verifica dei pagamenti sono alcuni degli importanti spunti emersi nel convegno "1973-2023: 50 anni di IVA" organizzato a Roma il 24 febbraio dal CNDCEC, in collaborazione con Giuffrè Francis Lefebvre.
L'occasione del cinquantesimo compleanno della nostra legge IVA ha visto l'incontro delle massime autorità fiscali e dei professionisti italiani, unitamente ai funzionari della Commissione europea che si occupano di questo tributo nel convegno del 24 febbraio 2023.
Proposta di direttiva (COM) 701
A livello unionale si è discusso della proposta di direttiva (COM) 701 dell'8 dicembre 2022, le cui previsioni a breve termine, cioè dal 1° gennaio 2024, non saranno un problema per il nostro Paese, che ha implementato da alcuni anni la fatturazione elettronica, utilizzando una deroga rispetto alla direttiva vigente. Dall'anno prossimo tutti gli Stati potranno imporre al loro interno la fattura elettronica “strutturata” (cioè elaborabile automaticamente dall'amministrazione finanziaria e dai destinatari del documento), mentre dal 1° gennaio 2028 questa modalità di fatturazione sarà obbligatoria quando cliente e fornitore sono localizzati in due Stati diversi e continueranno a regolare i loro rapporti con la fattura attiva esente (noi diciamo “non imponibile”) e quella passiva in reverse charge.
I rappresentanti della Commissione hanno chiarito che questo progetto non fa venir meno la prospettiva del cd. “regime definitivo”, che comporterà la fatturazione imponibile con l'IVA del Paese di destinazione dei beni e di localizzazione giuridica dei servizi.
VIES centrale
L'obbligo di fatturazione elettronica transnazionale consentirà di sperimentare il sistema di interscambio europeo, che sarà chiamato VIES centrale, con l'incrocio automatico tra cliente e fornitore di ciascuna operazione di cessione o prestazione.
Il sistema consentirà di verificare che l'emittente della fattura abbia liquidato a debito l'imposta e la versi regolarmente. Solo così l'esercizio della detrazione da parte del destinatario del documento potrà essere esercitato, evitando che l'evasione si sposti all'estero.
Queste considerazioni meritano una riflessione per il nostro Paese.
La fattura elettronica verso la pubblica amministrazione è in funzione dal 6 giugno 2014, quella generalizzata dal 1° gennaio 2019. Il sistema è perfettamente rodato ed ha consentito al nostro Paese una sensibile riduzione del VAT gap rilevato dalla Commissione europea, cioè della differenza tra l'imposta teorica e quella effettivamente riscosso.
L'Italia è quindi matura per chiudere definitivamente con lo split payment e per limitare al minimo il reverse charge.
La prima modalità di fatturazione è stata già autorizzata più volte dall'Unione europea, con la scadenza attuale al 30 giugno 2023.
È presumibile che venga chiesta una ulteriore proroga, se non altro per arrivare a fine anno. Ricordiamo che le autorizzazioni europee continuano ad essere motivate dall'attesa che il sistema della fatturazione elettronica italiana sia funzionante con le connesse procedure di controllo automatizzato.
LIPE trimestrale
Già adesso l'anagrafe tributaria controlla le liquidazioni periodiche (procedura LIPE trimestrale): in particolare l'IVA a debito non può essere inferiore a quella risultante dalle fatture elettroniche immesse nel sistema di interscambio, così come l'IVA detraibile non può superare quella evidenziata dalle fatture passive, anche per tener conto delle detraibilità parziali. Infine l'amministrazione finanziaria controlla il versamento dell'imposta a debito.
Per un'ulteriore efficacia di questi controlli, finalizzati al passaggio alla fatturazione elettronica ordinaria, sarebbe più che sufficiente che le LIPE dei contribuenti mensili avessero questa frequenza: con la presentazione alla fine del mese successivo, cioè dopo la scadenza del giorno 16, il controllo dell'effettivo pagamento è immediato.
E se il mancato versamento dovesse protrarsi senza adeguati motivi nell'interlocuzione con l'Agenzia delle entrate, si aprirebbe la strada del blocco dell'immissione di nuove fatture per i soggetti a rischio elevato.
Un'ultima riflessione: sin dall'introduzione dell'IVA si dice che la fattura è come una banconota, in quanto esprime un credito verso lo Stato.
Le nostre banconote sono emesse dalla Banca Centrale europea, le fatture da milioni di soggetti.
Pertanto un controllo sistematico, realizzabile (e da noi realizzato) utilizzando le informazioni della fatturazione elettronica consente di bloccare chi emette moneta falsa.
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