mercoledì 04/01/2023 • 06:00
La Legge di Bilancio 2023 apre la strada alla regolamentazione degli asset digitali e introduce la possibilità di regolarizzare la propria posizione con l'Agenzia delle Entrate. Rispetto al testo inviato dal Governo alle Camere tante conferme e alcune modifiche.
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La Legge di Bilancio segna una nuova svolta in tema di regolamentazione delle cripto-attività.
L'art. 1 c. 126-147 apre la strada per la regolamentazione degli asset digitali, fino ad oggi, rappresentata dalle risposte agli interpelli dell'Agenzia delle Entrate che classificava le cripto come valuta estera e le rapportava nella categoria dei redditi diversi.
Il mercato delle cripto-attività ha infatti sempre lamentato l'assenza di normativa, originando incertezze, ambiguità e astrusità nell'individuare quale fosse il comportamento corretto, soprattutto in campo tributario. Il Dossier dei Servizi Studi pubblicato dal Parlamento evidenzia come le cripto-attività siano rappresentazioni digitali di valore e di diritti, la cui diffusione è andata di pari passo con una nuova tecnologia c.d. di "registro distribuito" di informazioni digitali ("Distributed Ledgers Technology"), la cui principale applicazione è rappresentata dalla blockchain. Le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2023 riguardano nello specifico il quadro impositivo sui redditi delle persone fisiche.
Viene infatti introdotta, all'art. 67 c. 1 TUIR, una categoria di redditi diversi costituita dalle plusvalenze e gli altri proventi realizzati mediante rimborso o cessione a titolo oneroso, permuta o detenzione di cripto-attività di importi non inferiori complessivamente a € 2.000 nel periodo d'imposta.
Plusvalenze e minusvalenze
Di estrema importanza sono le rilevazioni delle plusvalenze realizzate su cripto-attività e il meccanismo di deduzione delle minusvalenze relative a operazioni aventi a oggetto cripto-attività realizzate fino alla data di entrata in vigore della legge. Ai fini del calcolo delle plusvalenze e minusvalenze, a differenza di quanto previsto nel testo inviato dal Governo alle Camere, viene introdotta la possibilità di determinare il valore di acquisto delle cripto-attività possedute alla data del 1° gennaio 2023 a condizione che lo stesso sia assoggettato a un'imposta sostitutiva delle imposte sui redditi, nella misura del 14%. Nello specifico, in riferimento alle disposizioni contenute all'interno dell'art. 6 D.Lgs. 461/97, in materia di opzione per l'applicazione dell'imposta sostitutiva su ciascuna plusvalenza o altro reddito diverso realizzato, sono stati sostituiti i c. 4 e 6. In particolare:
Confermata l'imposta di bollo sulle cripto-attività nella misura del 2 per mille annui del relativo valore e per i contribuenti che non hanno indicato nella propria dichiarazione la detenzione di asset digitali e dei loro redditi derivanti.
Regolarizzazione
Viene introdotta la possibilità di regolarizzare la propria posizione presentando un'apposita dichiarazione e versando la sanzione per l'omessa indicazione nonché, nel caso in cui gli asset digitali abbiano generato reddito, un'imposta sostitutiva in misura pari al 3,5% del valore delle cripto-attività detenute al termine di ogni anno o al momento del realizzo.
In caso di assenza di redditi da dichiarare (nessun cash out fatto), sarà possibile regolarizzare la posizione versando una sanzione per omessa dichiarazione nella misura ridotta dello 0,5% per ciascun anno sul valore delle attività non dichiarate.
Un ulteriore novità contenuta nella Legge di Bilancio pubblicata in GU riguarda l'applicazione del Regolamento europeo MiCA (Markets in Crypto Assets Regulation), che ha lo scopo di regolare il comparto crypto con un quadro organico normativo. Il MiCA racchiude un pacchetto di misure legislative comprendente la regolamentazione per la resilienza operativa digitale, sui servizi finanziari e sulle infrastrutture di mercato basate sulla tecnologia di registro distribuito (Distributed Ledger Technology, o DLT).
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