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martedì 29/11/2022 • 06:00

Fisco DDL Bilancio 2023

Da un reale condono naufragato a un restyling delle vecchie rottamazioni

La bozza della Legge di bilancio è intervenuta sul capitolo definito tregua fiscale. Con l’art. 47 per le somme superiori a € 1.000, si lascia a carico del contribuente solo il capitale e le eventuali spese di esecuzione forzata, se aderisce entro il 30 aprile 2023. Con l’art. 46 è stato previsto uno stralcio di tutti i ruoli sotto gli € 1.000 affidati ad AER prima del 2016.

di Emiliano Covino - Avvocato cassazionista, Professore aggiunto Unitus, Ricercatore Tor Vergata

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  • Tempo di lettura 7 min.
  • Ascolta la news 5:03

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Art. 47: la montagna chiamata “tregua fiscale” ha partorito il topolino della “rottamazione quater”

La bozza di pace fiscale che circola in questi giorni, all'interno della prossima manovra di bilancio, sembra piuttosto lontana dalle ipotesi paventate circa un nuovo condono vero e proprio, cioè una sanatoria del debito fiscale pregresso con un sostanziale abbattimento delle imposte dovute o addirittura accettabili e non ancora contestate, come era accaduto nelle fattispecie dei primi anni duemila. I condoni Tremonti e Tremonti bis, insieme allo scudo fiscale per i proventi di fonte estera, hanno rappresentato gli ultimi veri condoni in senso proprio, come sanatoria tombale delle annualità interessate. La manovra di bilancio opta per una linea più moderna e meno politicamente attaccabile, dove la parola condono è stata sostituita con quella “definizione agevolata”, cercando di far adempiere i contribuenti morosi.

L'art. 47 della bozza di legge di Bilancio 2023, circolata dal 28 novembre, prevede la definizione agevolata delle cartelle di pagamento, relative ai carichi affidati all'agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, pagando soltanto le imposte senza agii, sanzioni ed interessi. Questo strumento si presenta quindi come una rottamazione quater, riproposizione di quell'istituto nato nel 2015 (e riproposto poi nella versione rottamazione bis e rottamazione ter negli anni successivi con modalità identiche ma con un avanzamento dei ruoli definiti) per far pagare i debiti erariali gestiti da Agenzia di riscossione, con un risparmio di sanzioni ed interessi. La rottamazione ter sanava fino al 31 dicembre 2017, quindi il prossimo intervento legislativo inserito nella Legge di Bilancio sarà veramente innovativo solo per i ruoli più nuovi e attualmente non ancora rottamabili, ossia quelli affidati ad AER dal 1° gennaio 2018 al 30 giugno 2022. Nella attuale bozza dell'art. 47, questa data rappresenta la dead line per la fruibilità della prossima definizione agevolata.

L'effettiva appetibilità solo per i ruoli post 2017 con la consueta rateizzazione quinquennale

In base all'art. 47 della nuova bozza, la copertura temporale della sanatoria è ampia, valida per i ruoli affidati dal 2000 a metà 2022. Tuttavia, i contribuenti morosi, che non hanno già in precedenza sanato le loro posizioni debitorie antecedenti il 2018 con le vecchie rottamazioni, difficilmente lo faranno in questa sede, a parità di abbattimento del debito (solo capitale più eventuali spese per esecuzione) e tempistiche di rateizzazione quinquennale. Infatti, anche nella presente versione la rateizzazione è piuttosto breve, con un massimo di 18 rate previste dal comma 2. Per comprensibili esigenze di gettito sono esaltate le ipotesi di rateizzazione decennale, la quale presentava un'effettiva novità sul tema, ma comunque la dilazione nel pagamento rimane abbastanza lunga da poter rappresentare un ulteriore incentivo. Il 20% del debito dovrà essere pagato in due rate nel 2023, ognuna pari al 10% del debito complessivo. Il restante 80%, diviso in rate di pari ammontare, avrà 4 scadenze annue dal 2024 alla fine del 2027.

Si torna quindi alla scadenza quinquennale già presente nelle vecchie rottamazioni. Inoltre, sono dovuti, a decorrere dal 1° agosto 2023, gli interessi al tasso del 2% annuo.

Allo stato attuale, il termine ultimo per provvedere all'adesione è previsto per il 30 aprile 2023.

Come nelle edizioni precedenti della rottamazione, ai sensi del comma 8 le sanzioni, gli interessi e gli agii già versati per chi ha in corso delle rateizzazioni ordinarie sono persi, mentre vengono considerati come acconti sull'importo complessivo dovuto le somme pagate a titolo di capitale e di rimborso delle spese per le procedure esecutive. Attualmente, è escluso il rimborso qualora la somma dovuta in definizione sia maggiore di quanto effettivamente versato, nel qual caso è sufficiente la sola dichiarazione. In sostanza, la definizione agevolata 2023 si offre ad un bacino di contribuenti realmente interessati solo per i ruoli erariali dal 2018 a metà 2022, ossia gli anni del Covid e quelli immediatamente prima, periodo in cui l'inadempimento fiscale ha raggiunto i livelli elevatissimi, anche per le continue sospensioni e proroghe della sospensione di pagamenti fiscali che hanno indotto molti a non pagare in attesa di futuri condoni. Tuttavia, di condoni vecchio stile non ce ne sono stati, ma è stata riproposta la formula dell'abbattimento delle sanzioni degli interessi e degli agii, che dovrebbe comunque indurre chi ha qualcosa da perdere a utilizzare l'istituto. Il tema di fondo rimane sempre lo stesso di tutte le sanatorie, che hanno senso economico - sistematico solo se i destinatari sanno che non aderendo hanno una reale possibilità di essere intaccati nel loro patrimonio. Quindi, più la macchina pubblica dell'esecuzione forzata si mostra efficiente, più la stessa funziona anche come l'incentivo alla rottamazione. Anche in quest'ottica si spiega la pioggia di cartelle, pignoramenti e preavvisi di ipoteca che sono giunti in questo ultimo trimestre del 2022, proprio a far capire che la rottamazione è un'opzione utile per il contribuente moroso, anche perché l'adesione impedisce l'inizio dell'esecuzione forzata (comma 10, che però blocca anche decadenza e prescrizione dei debiti in sanatoria) e soprattutto il comma 13-b sospende le attività esecutive in corso dopo il pagamento della prima rata. Le esecuzioni rimangono congelate finché la realizzazione regolare, mentre un ritardo superiore ai 5 giorni fa decadere dei benefici e riprendere straordinaria attività esecutiva (comma 14).

Art. 46: Lo smaltimento automatico dei ruoli incagliati ante 2016 e sotto i mille euro

Accanto a questa nuova rottamazione, la bozza di Legge di bilancio nell'art. 46 ripropone quella forma di pace fiscale tombale per le piccole cartelle non pagate, purché le stesse siano state affidate all'Agente della riscossione prima della fine del 2015 ed abbiano un valore inferiore ai mille euro complessivi (ossia comprese sanzioni, interessi ed agii). Più che un condono, in questo caso si tratta di uno smaltimento di quei ruoli che producono solo “burocrazia gestionale”, affaticando la macchina esecutiva. Trattandosi di debiti vecchi ormai di almeno 7 anni, i cui titolari non hanno provato a sanare neanche attraverso tutte le definizioni agevolate e le paci fiscali precedenti, si può facilmente prevedere che non verranno mai pagate anche nel futuro, anche perché i relativi atti esecutivi sarebbero troppo costosi per AER o comunque non si superano le soglie per fare esecuzioni più penalizzanti, come ipoteche o pignoramenti dello stipendio. Effettivamente, l'art. 46, più che un condono, rappresenta uno snellimento della macchina amministrativa di AER, che è incagliata da migliaia di micro-ruoli di modico valore, per la maggior parte da tempo inerti. Rimane interessante capire come si calcola la soglia dei mille euro, se per specifico ruolo o per cartella con più partite all'interno dello stesso ruolo.

La terminologia usata dall'art. 46 (“singoli carichi affidati”, come conferma la relazione illustrativa) fa propendere per la prima ipotesi di quantificazione analitica per singolo ruolo. Vengono in questo modo cancellati anche i ruoli residuali provenienti da precedenti rottamazioni ter o rateizzazioni ordinarie, purché il debito residuo sia inferiore a mille euro. Importante sottolineare – come conferma la relazione illustrativa – che viene meno il limite dei tributi erariali, includendo nella sanatoria a stralcio tutte multe ed i tributi locali (“carichi da qualunque ente creditore, pubblico e privato”). Proprio questi ultimi ruoli rappresentano la mole più ampia di ruoli di AER sotto i mille euro, mentre per le imposte erariali è molto più facile superare questa soglia complessiva.

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